sabato 15 dicembre 2007

Apuzze gioiose :D

Uagliò, chiamat a Maragn': fra pecc amma allarià l'Alvear'!!!

trad: occorre chiamare un eccellente impresa edile per allargare le arnie!!!

lunedì 10 dicembre 2007

Siamo tutti osservati!!!

Non c'è altra spiegazione!
Vabbè mettiamo che qualcuno ha avuto l'idea delle api per conto suo.
Mettiamo che questo qualcuno abbia fatto l'ape protagonista come ME, e l'amico dell'ape protagonista come il MIO amico Francesco, ma almeno il maglione un pò più originale lo potevano fare!
Una coincidenza è solo una coincidenza; due iniziano ad essere un indizio; tre sono quasi una prova: qualcuno mi spia! :p


stavolta si esagera

Cavolo, l'apemania è andata fuori confine. E chi vuole fare le cose in grande? Gli americani, ovvio.

lunedì 3 dicembre 2007

Apemania/3



Ragazzi la cosa sta pigliando piede.
Vi presento uno che ha saltato la barricata: da padrone è diventato ape egli stesso.
Vi rigiro il suggerimento di Rocc'U'Ccè di creare una categoria di api coi personaggi famosi: che la pappa reale sia con voi.

Children Of The Sea

Piccolo esperimento realizzato in poco tempo.
Si tratta di uno dei miei pezzi preferiti dei Black Sabbath ed era in cima alla lista delle cose da coverizzare.
Avrei voluto registrare pure la batteria ma poi quanto ci mettevo (dovendo pure imparare a tenere le bacchette)?
Che dire, come primo tentativo, registrato in un paio d'ore al massimo, mi pare dignitoso (pronuncia a parte, marò!).
Certo Ronnie James Dio è tutta un'altra cosa :-(

SONO RICHIESTE CRITICHE E CONSIGLI, GRAZIE.

sabato 1 dicembre 2007

Le rose senza spine....



Giovedì sono andato in facoltà a seguire una lezione tenuta dal grande Philippe Daverio. L'argomento, l'architettura dei cimiteri, si è rivelato molto interessante, a tratti entusiasmante, e non sono mancati gli aneddoti sul mondo televisivo e sulla RAI.
Uno ve lo rigiro perchè può essere interessantemente gotico e romantico al tempo stesso.
Ha detto Philippe, con la sua voce impastata e carica di ruggini:- Io non compro mai le rose che ti vendono per strada quelli del Bangladesh. Sapete? Ci sono solo due tipi di rose in commercio: con le spine e senza spine. Le rose che vengono regalate alle fidanzate hanno le spine, perchè toglierle costa troppo. L'unico motivo per cui le rose vengo "spinate" è che sennò non le si riesce ad infilare nelle corone che fanno la scorta ai defunti. Finita la loro funzione funebre restano lì inutilizzate. Quando i parenti vanno via, inizia un via vai di giovani bengalesi che le riciclano. In effetti fa impressione pensare di acquistare un fiore che ha avuto, appena un attimo prima, una funzione così lugubre. D'altra parte è la massima celebrazione dell'ideale Romantico che univa amore e morte in un unico sentimento.-

Pensateci la prossima volta che a San Lorenzo uno vi dice: "Gombra rosa! Gombra rosa!"

Il volo dell'angelo

Il 25 agosto 2007, è stata una giornata memorabile (infatti ho dubbi sulla data!).
Preso il coraggio a due mani sono saltato.
Era quasi una iniziazione, volevo diventare grande e lasciare per terra la mia paura del vuoto. Avevo già accompagnato degli amici una prima volta, e già quella volta avevo decretato che non era roba per me. Tornato in piazza, ho potuto raccontare quello che avevo visto e, alcuni dalle orecchie fini, hanno saputo tranquillizzarmi, in virtù del fatto che loro erano lì e potevano raccontami il loro sfiorare l'aria.
I giorni sono trascorsi e piano piano, vedendo che ero il più spaventato e che il più convinto era mio padre, ho deciso di fidarmi.
Riunito lo stormo di aspiranti carrucole umane, abbiamo iniziato ad inerpicarci fino al ponte di lancio a Castelmezzano. Ero sobrio ma, stranamente, ero tranquillo. Eppure, avrei appeso la mia vita a un filo e pagato profumatemente per farlo. Mah!
Il cucuzzolo non sembrava così cattivo e neanche vedere gli altri lanciarsi mi creava spavento.
-é fatta allora, mi butto!- mi convincevo sempre di più -vado eh? guardate che mi butto! non mi cago addosso!-
Appena liberata la forza di gravità ho pensato -chissà che mi credevo!- poi, passati 7virgola25 secondi, ho iniziato a temere che le gambe mi cedessero, che potessi fermarmi, che potessi sbilanciarmi, che potessi rompermi l'osso del collo con la morsa dei miei turgidi muscoli d'acciaio (tsk!).
Il tempo di un pensiero e sono arrivato dall'altra parte. Il freno da portaerei mi ha agganciato e dopo una vera e propria sgrullata mi sono fermato. wow! L'adrenalina, che grande invenzione!

Ora bisognava tornare dall'altra parte della valle.
-Ok, ci siamo tutti? Dobbiamo raggiungere l'altro picco, quello sì che è alto. Pigliamoci un pò d'acqua e degli zoccoli da capra, se ce li hanno, che saranno utili-
Il sentiero si srotolava lentamente sull'argilla. Le querce ci davano un pò d'ombra ma il sudore iniziava a colare dalla fronte e dalle cosce. Qualche goccia stillava a terra, subito rappresa da una polvere finissima e soffice che stava sul nostro cammino, quando il sentiero lasctricato era stato oltrepassato.
L'ultimo sforzo e ci siamo. La roccia.
Questo trespolo fa paura. -io non vado per primo, ho preso coraggio sì, ma se collaudate il cavo davanti a me è meglio, no?-
Il mio turno. Assicuro gli occhiali e il casco. Sono pronto? Yes I am.
Go!!!
Subito le rocce sotto la mia pancia si squarciano in uno strapiombo violento e armato. Riesco a guardarmi intorno. L'aria fischia e le mie paure sono un pò più sotto controllo. Sono in alto coi rapaci. Lo sogno sin da piccolo.
Lontanissima, mezzo chilometro sotto di me, la mia ombra mi segue pigra, non vorrei che si staccasse come quella di Peter Pan. Scivolo sull'acciaio e la portanza non è un parametro di cui devo tener conto, di questo ne sono consapevole, ma non riesco ad aprire le braccia e a vedere se l'aria è fredda come sembra. A un tratto mi accorgo che l'ombra mi sta raggiungendo, quasi quasi mi supera quella bastarda.
Si fa sempre più grande e più veloce. Tutto sembra accelerare.
Sempre di più.
E ancora.
Bene, sono un proiettile di carne, in gara con il mio nero alterego, figlio della luce.
Poi scorgo una porta d'acciaio, è lì che devo atterrare. Allora mi allineo, e mi preparo per entrare nella nave madre che mi aspetta paciona.
Uno strattone!
Un leggero dondolare e passo da sdraiato a bipede, di nuovo.
-Bello eh!?- Mi fanno i miei compagni d'aria, ed io, novello Barone Von Richtofen mi sento bene. Come se fossi stato, tutto sommato, a mio agio lassù, fra i nibbi e le guglie di roccia.
Sì, è stata una bella giornata.