giovedì 17 aprile 2008

Abballamm

C'è poco da dire, se non che le cose i "tarantolini" le stanno facendo in maniera molto professionale, ottimo direi.
Dunque: Abballamm dei Tarantolati di Tricarico

mercoledì 16 aprile 2008

Screensaver

A grande richiesta posto il film che avrebbe dovuto lanciare i ragazzi della IV B nel mondo della celluoide. Il progetto prevedeva un viaggio all'inferno dantesco e ci avrebbe permesso di essere davvero demenziali e deficienti. L'incipit venne abbastanza bene ma poi non se ne fece più nulla.
Ho tagliato la parte finale per problemi di montaggio (e poi appallava assai).

A riguardarlo dopo tanto tempo, ero quasi restio a pubblicarlo, ma che volete, sono un nostaligico e volevo accontentare i tanti nostalgici che lo bramavano.

Aspetto i commenti dagli interessati (soprattutto se non vogliono rimanere online per sempre, ah ah ah)

lunedì 14 aprile 2008

Curioso


Girovagando (non senza meta in realtà) su Flikr ho trovato alcune foto scattate alla grande da Innocenzo Langerano. Alcune le avevo già viste e gli avevo proposto di organizzare una piccola mostra, altre non avevo ancora avuto il piacere.
Da oggi inizierò a pubblicarne qualcuna ogni tanto (sempre col suo permesso).
Se siete curiosi cercatelo direttamente su Flickr cliccando su http://www.flickr.com/photos/13724001@N03/

domenica 13 aprile 2008

giro nei sassi

Segnalo un sito davvero ben fatto sui Sassi di Matera. Fra l'altro è stato realizzato da qualcuno con cui dovrei avere qualche parentela (alla lontana) ma che non ho mai conosciuto.
http://giannimaragno.altervista.org/

sabato 12 aprile 2008

Persepolis


Marjane Satrapi, classe 1969, nasce a Teheran, dove passa la sua infanzia e dove attraversa guerre e rivoluzioni. Da adulta si trasferisce a Parigi dove inizia una nuova vita.
In questo punto si ferma il film Persepolis che altro non è che la biografia della co-regista di questo "fumetto animato" (e sì, perchè si tratta della trasposizione cinematografica di un fumetto premiatissimo e, a quanto pare, tra i libri obbligatori di 150 università americane).
Ma cosa sappiamo dell'Iran? E del fondamentalismo religioso? Con questo film possiamo
rendercene conto a volto con un brivido e altre con un sorriso (il racconto dei ragazzi che si immolano correndo sui campi minati per facilitare il passaggio all'esercito, qui solo accennato, è quanto di più aberrante si possa concepire, mentre il mercato nero della musica occidentale è uno dei momenti divertenti del film).


Il film, è una vera e propria opera d'arte:
-la grafica, così minimalista, quasi sempre in bianco e nero (poichè narra di fatti ricordati), con ombre lunghe e figure stilizzate, fusione perfetta tra il fumetto europeo, le storie per bambini e il film di SinCity (naturalmente parlo di assonanze chiniche);
-la musica: un vero e proprio commento sonoro, che spazia nella geografia e nel tempo, fondamentale per la riuscita del film;
-la poesia, quella che sprigionano gli occhi di una bambina vivace o le problematiche di un'adolescente diversa;
- la storia: purtroppo questa non è dipesa dall'autrice ma il modo in cui viene narrata sì (e qui dimostra gran classe).

Insomma, un film che non si può tagliare a fette nei vari aspetti, dove tutto concorre verso il fine ultimo di narrare una vita che è un capolavoro di forza e semplicità; un film che sta in una categoria a sè, quasi da solo e con pochi termini di paragone (a me viene in mente, oltre al citato SinCity, anche Frida, ma vi invito a scrivermi altri paragoni).
In definitiva: consigliato a chi ha voglia di vedere una fiaba per adulti e un pò agrodolce.

venerdì 11 aprile 2008

Per chi si fosse smarrito

Elezioni 2008. Io sono qui. E tu dove sei?

Sia che decidiate o meno di votare fate questo rapido test per capire dove vi collocate fra le tendenze politiche, magari scoprirete qualcosa in più di voi (o dei partiti italiani).

giovedì 10 aprile 2008

Ape Maya o Apo-calypto?



Un'altra ottima ape si aggiunge all'archivio. Grazie del contributo :)

...ma qualcuno si è lamentato :"Ay, ay, ay, no me gusta!"

martedì 8 aprile 2008

Tutta la vita davanti


C'è stata una variazione nella programmazione dei film da vedere in occasione del CinCinCInema. Persepolis è slittato a giovedì e intanto abbiamo visto "Tutta la vita davanti " di Paolo Virzì.
Se qualcuno fosse interessato a partecipare ai prossimi incontri è pregato di lasciare in commento in cui lo dice (per ora eravamo in quattro, ma speriamo di aumentare).

Di Paolo Virzì, sebbene mi sforzassi, non riuscivo a ricordare nessun titolo. Durante la visione, per via della maniera di raccontare la storia (con voce narrante, numerosi flashback e il mood generale) mi è venuto in mente un film di quando ero al liceo: Ovosodo (1997). Solo ora, facendo una brevissima ricerca, scopro che è davvero un film del bravo regista livornese. Un ottima cosa, perchè chiarisce subito che Virzì ha un suo stile personale.

La trama racconta di una ragazza laureatasi con il massimo dei voti ed alla ricerca del primo impiego. Tanti colloqui e alla fine l'entrare a far parte dello staff della Multiple, in qualità di telefonista, come lavoro per mantenersi. Lavoro che affronta senza convinzione pur facendosi notare ed entrando a far parte del mondo dei lavoratori precari, praticamente privi di diritti sindacali ma apparecchiato in modo da sembrare un villaggio vacanze (o una convention di forza italia).
Qui finisce la trama, quella che ti raccontano sui quotidiani, quella che ti mostrano nei trailer per invogliarti ad andare al cinema.
Per fortuna Virzì parla solo marginalmente dell'argomento precariato.
Il film è molto più articolato e fotografa in maniera inappuntabile quello che molti quasi trentenni pensano e vivono. Non solo il lavoro, ma i pensieri, le situazioni, le vicende familiari. Si rimane a bocca aperta per quanto riesca facile immedesimarsi nella protagonista.

Ma a leggere meglio, fra le righe, quello che mi è balzato agli occhi è l'estrema solitudine di TUTTI i protagonisti: Marta si laurea in totale solitudine; Lena (la piccola cui fa da baby-sitter) è sempre in attesa del "vibrino" della buona notte da parte della mamma; Sonia (la mamma di Lena) è una ragazza leggerina che le prova tutte per trovare qualcuno gentile; la vecchietta al telefono, il grande capo della multiple, il venditore spaccone, la manager in carriera, ecc ecc.
A fine film si sente freddo. Eppure è un film allegro, solare, che non ha mai toni drammatici, che miscela alcuni generi e varie storie parallele.
Il cast è ricchissimo, non di superstar (Ferrilli a parte, se vogliamo) ma di ottimi artigiani che si calano perfettamente nei personaggi: tutti appropriati e molto molto bravi (non che siano gli ultimi arrivati).
La regia è molto variegata ed interessante: piani sequenza molto fluidi e articolati (highlight del film è la scena in cui Mastandrea si sveglia a casa di Marta e nell'andarsene incontra la bella Sonia desnuda: la camera di nasconde dietro oggetti in primo piano, poi si alza, si sposta, inquadra altri piani, si riabbassa, si modula e abbraccia ed espande all'inverosimile l'ingresso di un bilocale). Pochi primi piani e grande uso del grand'angolo.

Per farla breve: film imbottito di cose, in cui ogni centimetro di pellicola è ben speso e utile alla riuscita di un film da 8 e 1/2, magari da vedere anche più volte per coglierne appieno le sfumature. Tecnicamente ineccepibile e con più piani di lettura. Bravi.
Caldamente consigliato.


Allego la scena di cui parlavo prima (con alcuni secondi che sono stati poi tagliati) che mostra davvero la bravura di tutti i partecipanti (oltre che Sonia-Micaela Ramazzotti- in tutto il suo splendore).

C'est la vie

...a volte capita. A volte capita che ti arriva una telefonata, alle 7.13 di mattina. Tu non rispondi ma ti rigiri nel letto.
A volte capita che ti arriva una seconda telefonata, alle 7.16.
Inizi ad aver paura che tutti i pensieri allarmanti che hai fatto poco prima, tutti i presentimenti si possano concretizzare in un colpo solo.
Che una voragine stia per aprirsi sotto di te.

Allora, capita che esci dal tuo letto caldo perchè è diventato rovente.

Rispondi?
I tuoi prossimi programmi stanno per essere accantonati. C'è qualcosa di più importante di cui occuparsi.
Rispondo.
.

Per tutta la giornata, e la notte (e la mattina appresso), ti interrogherai sul perchè corriamo, fatichiamo. Sono domande che io per primo ho scelto di sbeffeggiare, bollare come retoriche, troppo filosofiche.
Comodo.

Ma a volte capita che ritornano e non puoi farci niente, se non dispiacerti perchè qualcuno di buono e gentile non c'è più.

Arrivederci.

domenica 6 aprile 2008

Reportage Carnevale 2008



Finalmente un reportage di alto livello sul nostro carnevale. Tutto merito del signor FRANCESCO DE STEFANO.

Aggiornamento del 10/04/08:
il video che avevo messo io non è più online: lo sostituisco con il trailer dello stesso DeStefano, che è cmq valido, ma ha poco di documentaristico.

sabato 5 aprile 2008

Camera con vista


Non mi piace scrivere di politica, i miei convincimenti politici sono a disposizione di chiunque ne voglia parlare ma non mi va di metterli in vetrina (non è che non si capiscono poi).
Siamo in un momento di forte crisi, antipolitica, bla bla bla, populismo e ancora bla bla. Tuttavia questa incazzatura la voglio esternare.
Non so se il male minore è andare a votare per quell'altro o astenersi totalmente da onorare gli onorevoli della benché minima attenzione (sono in decantazione).

Finito il preambolo veniamo al dunque: ecco la prova lampante che ci stanno pigliando per il culo.
L'altra mattina trovo nella casella postale (caro lei, questo è spam) il volantino che invita a votare il signor Carlo Leoni alla camera. Ora, niente contro il signor Leoni (anche se non nè ho mai sentito parlare benchè sia un reduce della scorsa legislatura: se l'è meritato lo stipendio? boh! famo a fidasse), ma mi sento molto preso per i fondelli quando mi chiede di preferirlo ad altri candidati della Sinistra Arcobaleno mentre io NON posso esprimere alcuna preferenza: quanto mi rode sta cosa!

Cioè alla Camera devo votare per lui. Mi piacerebbe essere libero di farlo, ma anche che fossero più onesti tutti e chiedessero il voto per lo schieramento cui appartengono piuttosto che fare sta pubblicità ingannevole.

Siamo in una semi-democrazia (chi vede il bicchiere mezzo vuoto lo interpreterà come semi-dittatura): il nostro voto cosa è in realtà?

Orsù rispondete...

venerdì 4 aprile 2008

Andiamo al cinema


Lancio un appuntamento a tutti quelli che si trovano a Roma in questi giorni.
Come saprete è in corso la manifestazione CinCinCinema, ragion per cui ho selezionato una serie di film che mi piacerebbe andare a vedere (veramente li ho fatti scegliere al Frengo ma non tutto si può ottenere, eh eh eh).
Chiunque voglia può aggregarsi liberamente.
Allego tabella con film, cinema e orari (rigorosamente pomeridiani che siamo tirchi)


martedì 08/04/08 PERSEPOLIS ore 16:30 METROPOLITAN
Via del Corso, 7

giovedì 10/04/08 TUTTA LA VITA DAVANTI ore 15:30 ROYAL
Via Emanuele Filiberto, 175

martedì 15/04/08 ONORA IL PADRE E LA MADRE ore 15:30 MAESTOSO
Via Appia Nuova, 416

giovedì 17/04/08 LA BANDA ore 15:30 QUATTRO FONTANE
Via Quattro Fontane, 23

martedì 22/04/08


giovedì 24/04/08


Gli ultimi due appuntamenti sono in bianco sia perchè la programmazione da qui a tre settimane potrebbe subire drastici cambiamenti, sia perchè si accettano proposte.

Riporto inoltre il regolamento per la promozione rivolta ai + assidui:
Dal 1° al 30 aprile, quando vai nei cinema aderenti a CinCinCinema, conserva il biglietto! Colleziona 6 biglietti che avrai utilizzato per la visione di 6 spettacoli in date e orari differenti e consegnali, dal 5 al 16 maggio, insieme ai tuoi dati e un documento di riconoscimento nei punti di distribuzione previsti.

Riceverai una Carta Regalo "3 serate al Cinema" con cui andare al cinema dal 1° al 30 giugno 2008*

È possibile beneficiare della promozione una sola volta.

giovedì 3 aprile 2008

Valle rossa


Era un bel pò che latitavo dalla facoltà (x la cronaca: Valle Giulia).
Ieri ci sono tornato finalmente per avere un faccia a faccia con quelli della segreteria.
La cosa sembra iniziare male: mi hanno murato l'uscita della metro!!!
è sparita, via, non c'è più! Dice, ma come? Vabbè faccio il giro.
Affioro in superfice e cerco la strada battuta centinaia di volte per andare in facoltà e che attraversando il parco di Villa Borghese mi dovrebbe condurre nelle braccia della Sapienza (o almeno in una mano).

Sparita anche la stradina: chiusa e sbarrata da pannelli di ferro che delimitano un cantiere per la metropolitana.

Non mi arrendo: fendo il verde e apro nuovi e più faticosi tratturi (non scherzo).

Finalmente arrivo in fac. Una persona sola in coda allo sportello. wow (questo perchè era una bella biondona). Due minuti e me ne esco con un niente di fatto: per la prima domanda devo rivolgermi alla segreteria presso la città universitaria; per quanto riguarda la seconda devo chiedere al professore; per la terza devo ripassare.

Vabbò, almeno è stata gentile; memorabile la battutona a proposito del pagamento della mora sulle tasse (per un giorno di ritardo): "finchè fai la trafila pe pagalla, da mora te diventa bionda, ahr ahr ahr." :-\

Cmq, visto che sto là mi faccio un giro: oddio oddio oddio so tornati i bolscevichi!

Una mega mostra fotografica segue anno per anno tutti gli anni di occupazione che hanno portato al '68: le notti in branda degli studenti, la polizia, i graffiti insieme a Guttuso. In una foto c'è pure Paolo Liguori (il "giornalista" di mediaset) che all'epoca era uno dei più convinti ed era noto come "Straccio". Non sono riuscito a trovare niente dell'ex picchiatore ultra-comunista (è stato uno dei suoi giri di giostra) Giuliano Ferrara. Poi una rassegna con gli architetti italiani che in quegli anni andarono a Cuba, cosa hanno fatto, le conferenze a La Havana e le foto ricordo con Che Guevara.
Al piano di sopra si prosegue con le tesi di laurea di alcuni studenti sanculotti che ora insegnano lì.

Tutto interessante ma di sapore demagogico e inutilmente nostalgico, e comunque, oggi non c'è aria di ideologie e voglia di progresso: più che Marx e Guevara gira il Gattopardo.
E dire che amo riscoprire storia e radici ma qui la storia era molto unilaterale (il disappunto pasoliniano non è neanche sfiorato).

Polvere e mestizia (ma probabilmente ci ho capito poco).

mercoledì 2 aprile 2008

Taglio alle mandorle


Insomma, metti che sono uno aperto a nuove esperienze.
Metti che abito in un posto dove lo straniero è di casa. Metti che cerco un contatto con la realtà altrui facendomi tagliare i capelli dai cinesi sotto casa: shampoo+taglio+ri-shampoo = 10 euro.

Perchè no? Come futuro architetto, dovrebbero starmi a cuore le problematiche di integrazione e, quale miglior occasione, per spazzare via eventuali pregiudizi; dopotutto l'altro giorno, che mi ero soffermato a sbirciare i prezzi della nuova gestione del salone estetico, ero stato accolto da belle ragazze sorridenti, che mi invitavano ad entrare e che mi regalavano un prezziario take-away color malva.

Senza pensarci troppo entro.
Una specie di silenzio sibilante mi si è coagulato intorno.
Un ragazzetto tagliava i capelli a una giovane e bruttina donna orientale.
Una ragazzetta spazzava in maniera timida e sommessamente mi faceva cenno di sedermi, mostrando tutto il suo imbarazzo nel non sapere dove mettermi.

Mi tolgo la giacca sperando che qualcuno dei sempre più numerosi cinesi presenti nel locale la prendesse in custodia (ma da dove cavolo uscivano?).

Mi siedo, in totale autonomia, allo shampoo, facendo finta di sfogliare un quotidiano free-press.
Dopo un pò la ragazzetta timida decide di provare a fare la shampista: movimenti timidi e impacciati non le hanno impedito di graffiarmi 'na 'recchia e di gelarmi la capoccia sotto l'acqua. Faccio buon viso a cattivo gioco -sarà la sua prima giornata di lavoro- penso. Inutile essere sgarbato.

Mi fa sedere davanti a uno specchio ed ecco che appare un clone del ragazzetto di prima (che continua a tagliuzzare accanto) che cerca di sfoderare il suo miglior sorriso di circostanza.

Bofonchia qualcosa che mi fa capire che di italiano ne sa proprio poco. Gesticolo. Annuisce. Ok, capito.

Iniziano a diffondersi nel negozio le parlate acute e nasali dei presenti. Se la ridono, si raccontano fatti. Probabilmente parlano di quello che stanno per mangiare, ma a me sembrava di essere circondato dai gremlins che hanno mangiato dopo mezzanotte e che hanno ancora fame. Occhietti furbi e tagliole lucenti in bocca.

Sfila da una borsa in pelle le forbici e inizia a sferragliare. Click click. Click click. A scatti. Tiene il pettine alla cinese (ping pong docet) e sembra intento in un'arte orientale.

Cerco di distrarmi. Senza occhiali non mi resta che canticchiare, inventarmi un motivetto.

Passa al rasosio elettrico. Ne prende un altro. Lo regola. Va avanti. Ne pesca un altro ancora.
Passa al rasoio a serramanico. Mi sembra di vedere che ci siano dei capelli sulla lama. Gli dico di non usarlo. Insiste. Insisto.

-Signole va bene, così?- come no? faccio io.
Mi risciampano alla grossa. Lui mi asciuga. Mi pettina verso il basso e mi cotona i 4 peli che mi ha lasciato sulla fronte. Li separa ordinatamente formando una pietosa tendina sfilacciata.
Inforco gli occhiali e strozzo un mugugno. Mi alzo, chiedo quant'è, pago i 10 euro e scappo via cercando di stropicciarmi i capelli fino alla porta di casa.

Mi riempio di alcool dove era passato il rasoio e mi ingello tutta lo scalpo smadonnando.

Che faccio? Trovo un altro barbiere? Forse si. Dopo vedo. Sì, ma che gli dico? Per ora risolvo col gel. Almeno qualche giorno.

Morale della favola: non andate a farvi i capelli in quel negozio che non è che sia proprio il massimo del rapporto qualità/prezzo.