martedì 28 ottobre 2008

SepOltura


Ho trovato per caso questo video trooooppo ....
Si tratta di una degli ultimi spot della volkswagen in Brasile: il gruppo che si esibisce sono i SEPULTURA.

La voce narrante dice più o meno:
è la prima volta che vedete questo (a propostito dei sepultura)
ed è la prima volta che vedete questo (a proposito dell'auto)

La canzone dice:
"Le piccole noci du cocco sono cadute sulla sabbia della spiaggia
Piccole onde le portano nel mare
Le piccole noci di cocco vanno, le piccole noci di cocco vengono..."

venerdì 10 ottobre 2008

Sbaaaaaa



Ecco qui il trailer di WarioLand per Wii. Dice "Embè, che ce frega?": guardatelo fino alla fine...Quando si dice di uno che si diverte a sfasciare tutto!

martedì 30 settembre 2008

Guitar Rig Hero Contest


Ciao, questo video mi serve per partecipare al mio primo contest su youtube.
La software house native instruments ha organizzato un concorso per realizzare un video in cui si usa un suo prodotto. Ho già visto che ci sono molti altri meglio suonati e realizzati del mio, ma mi piaceva l'idea di prendervi parte. Per salire un pò di più in graduatoria (avrei bisogno di 250 voti entro il 14 ottobre) però mi serve il vostro aiuto. Dovete votarmi sulla pagina di youtube (possibilmente 5 stelle!!!).
Grazie per l'aiuto :-) http://it.youtube.com/watch?v=BJAUFA_2N2c

giovedì 11 settembre 2008

ED's Furry Fucking Guide To Metal!!!!


A.K.A: come essere un Metal God!

mercoledì 9 luglio 2008

Piedi 1

Tutto è iniziato da un piede.
Posso dare questa chiave di lettura agli ultimi 30 giorni.

Iniziamo con ordine. Tornato da London con Pina e il Frengo, dopo 4-5 giorni, siamo andati alla scoperta del Parco della Caffarella. Sapevo che dal cuore della città partiva una freccia verde che si allargava ordinata per tutto l'interland, il Parco dell'Appia Antica, ma mi ero sempre lasciato scoraggiare dalla scarsità di mezzi (in realtà da qualche tempo è stato istituito l'Archeobus).
Partiamo da piazza Zama e entriamo nelParco della Caffarella. Scalpicciamo perciò per tratturi e radure fino ad arrivare al tempio del dio Redicolo che dal nome doveva essere un vero simpaticone e che ho trovato molto affascinante. Adiacente c'è un casolare che nei suoi strati meno archeologici era rifugio per i pastori che a dorso d'asino, con un coltellaccio in una cintola e una caciotta sotto al braccio si aggiravano da queste parti. Che tempi: l'essenza cagliata (nel senso proprio di afrore caseario) del brigante burino.
Al ritorno insisto per trovare una strada alternativa. Finiamo così nei pressi della vera Via Appia, LA strada romana, la strada delle strade, la spina dorsale d'Italia e che ancora oggi abbisogna di meno manutenzione che non la Salerno-Reggio Calabria. Nell'arco di soli 500 metri ci siamo trovati di fronte all'ingresso delle catacombe di San Callisto, al sepolcro di Priscilla e a dei piedi.

Come dei piedi? Sì, l'avevo detto che era questa la chiave di lettura, no?
Cmq si tratta di piedi illustri, anzi illustrissimi. Dei piedi. Anzi, Dei Pedes, nel senso che si tratta delle fette del Signore immortalate nella chiesa del Quo Vadis. A sto punto sarebbe interessante metterle a confronto con quelle lasciate sul Monte degli Ulivi il giorno dell'ascensione e vedere se almeno il numero combacia (ma sicuramente ce ne stanno altre sparse qua e là; ps: lasciare impronte per volare in cielo era un vezzo pure di Maometto e di Buddha e chissà chi altri).
Andando avanti un'ultima curiosità: abbiamo scoperto che il Gruppo Storico Romano ha aperto una scuola per gladiatori, quindi se non conoscete la differenza tra un reziario e un secutor non lasciatevi sfuggire qualche fendente di sapere.
Per quanto riguarda il Parco dell'Appia Antica non ci eravamo mai stati e dopo quel poco che abbiamo visto ci siamo riproposti di ritornarci quanto prima (anzi no, che si schiatta di caldo, meglio un po più in là).

Oggi sposi

mercoledì 28 maggio 2008

Cambio di stagione

Ho deciso di fare il cambio di stagione. Parto dal blog che è meno faticoso.
Poi, prima o poi, arriverò a domare anche gli armadi, a inscatolare i maglioni e i piumoni, e a prepararmi a morire di caldo.
Già adesso si sente: Roma ti morde alla gola. L'asfalto irradia torrido. Le auto stanno ferme sotto il sole e sembra che soffrano, nel traffico. Se avessero la lingua sembrerebbero dei grossi cani che cercano frescura. Anziché bava, saliva o sudore (almeno i loro cavalli potrebbero) cacciano fuori polvere e fumi. Veleni, che ti seccano la gola, ti fanno bruciare gli occhi e incupiscono il cielo.

In questo periodo dell'anno amo alzarmi presto, anche alle 6, pur non avendo niente in programma, giusto per scendere in strada. Mi sembra sia l'unico momento in cui la città è ancora a misura d'uomo. E la luce! Che luce che ha Roma, fino alle 7 e 30! Vibra, è affilata, con le sue ombre ancora lunghe e fresche. E' la luce che i pittori venivano a cercare insieme alle commesse dell'aristocrazia. E si narra che quella luce unica, che sa di mattinata, come quando ci si recava sulla spiaggia, da piccoli, col secchiello in mano, un tempo, tenesse la magia fino a sera. Ora è possibile amarla solo finché il cielo è ancora azzurrino e la gente è ancora a fare colazione.

venerdì 23 maggio 2008

London - giorno 8


Ok, ecco come sono andate le cose.
Fra si sveglia e si connette ad internet per controllare la posta e si accorge di essere sommerso di messaggi, email, ecc e subito viene anche trillato da Pina che vuole sapere come stiamo. Come stiamo? Stiamo bene, perchè?
Perchè siamo dati per dispersi da tutta la famiglia. Ma se ci siamo sentiti l'altro giorno e vi abbiamo mandato un sms in cui dicevo che al 99% il salto non si faceva? Sì, ma c'è sempre quell'1%. Ah bè, se è così avete ragione e avvisiamo subito tutti.
Assisto nel dormiveglia all'annuncio della buona novella a nostro padre che ringrazia subito con un "stronzo, che fine hai fatto?"
Chiarite le cose la mattinata prosegue.
Mi sveglio, o meglio mi sveglia del tutto il solito casino di Fra, che gentilmente si attarda ad andare in ufficio per trascorrere qualche minuto in più con me. Facciamo colazione e 4 chiacchiere.
Lo saluto.
Non ho voglia di dedicarmi agli arretrati del blog, toglierebbero troppo tempo alla mattinata. Mi preparo e preparo la valigia. Già, oggi si torna a casa. Però l'aereo è alle 20.05, quindi ho tempo.
Quando finalmente mi decido ad uscire trovo Evangelos che gira per casa. Lo saluto e gli dico che la sera sarei partito. Lui allora riprende il discorso del giorno prima e si scusa di non avermi montato la batteria. Eh sì, perchè ammassata in uno scatolone nel soggiorno c'è LA batteria elettronica: una Roland TD-12. Lui insiste a farmi provare almeno un pezzetto e mi attacca il rullante: è qualcosa di mostruoso, sembra quasi una vera batteria, niente a che vedere con "l'assemblaggio" in camera mia o con i pezzi di gomma che si trovano in genere nei negozi di strumenti. Mi lascia a tamburellare un 20 min. Poi ringrazio e lo invito a mandarmi qualche sua performance su youtube. Dice sì sì, ma probabilmente non lo farà mai.
Esco. Ma ormai la cosa giusta da fare è andare a pranzo con Fra e con i suoi colleghi, gli stessi della prima serata all'OXO, i francofoni.
Causa freschetto viene depennata l'idea di mangiare nel parchetto e optiamo per Chi, un ristorante thai-giapponese. Ho mangiato davvero bene. Se passate dalla City, non fatevelo sfuggire assolutamente.
Dopo un caffè saluto tutti e mentre se ne tornano in ufficio mi dirigo da Harrod's.
C'ero già stato ed avevo dimenticato di averlo visitato solo parzialmente e solo per prendere la leggendaria cheesecake tanto cara a Pina.
Così mi perdo letteralmente in questo tempio del consumismo sfrenato, del lusso, ma soprattutto nella foodhall, celebrazione per gourmet. C'è di tutto, ma davvero tutto il meglio degli alimenti vendibili (se cercate occhi di tigre mi sa che manco qua li trovate).
Mi lascio andare tra muffin, donut's e cheescake (appunto) e spero che il tutto arrivi integro alla fine del viaggio. Cmq si spende. Faccio pure un giro al piano Toys che non può competere con Hamleys (5 piani per bambini e non).
Alle fine però mi rompo perchè oltre agli extra lusso adult toys (poker, scacchi, ecc) tutto il resto sono griffe, profumi e gioielli che non mi hanno mai interessato. Con calma mi dirigo a casa, per l'ultima volta, per lasciare le chiavi e salutare i due simpatici greci. La casa e deserta e tempo mezz'ora seguo la rotta per Heatrow. Sono in largo anticipo e me lo giro abbastanza per bene.
Naturalmente però arrivo al gate quasi al limite dell'orario. Cmq tutto ok.
Sono allegro, mi sono divertito ma mi sono anche affaticato e l'idea di tornare alla mia placida routine si scioglie fra le mie tempie come una zolletta di zucchero in un Double Cappuccino di Starbuck's (il suono che fa è floooooommmm).
A rallegrare ulteriormente il viaggio ci penserà la mia vicina di poltrona: Emma, che ride sempre ai miei scherzi, mi accarezza e mi stropiccia ed ha circa otto mesi. Dietro di me altri due monelli modello 012 che fanno ancora più casino. Cmq quando non ce la faccio più, mi infilo le cuffie e dormo fino a pochi minuti prima dell'atterraggio.
A Roma diluvia. A causa dell'orario non ci sono treni (fra una cosa e l'altra è passata mezzanotte) e mi stupisco di come uno degli aeroporti più importanti d'Italia sia così "scemo", e come me anche le frotte di turisti che non sanno a che santo votarsi fra i tassisti piacioni che non capiscono un cazzo d'inglese.
Adesso però sono a casa.

giovedì 22 maggio 2008

London - giorno 7

Oggi abbiamo un nuovo appuntamento. Fra, la domenica, si incontra con un altro team di lavoro per portare avanti un suo progetto. Oggi ci vado pure io e cercherò di disegnare il logo.
Sbrigati i convenevoli cerchiamo di muoverci che se arriviamo tardi gli altri rastano fuori. Con nostra spiacevole sorpresa, alla stazione scopriamo che il treno che avremmo dovuto prendere, e che in 20 min ci avrebbe portati a destinazione, oggi non passa perchè ci sono lavori in corso. Dopo un iniziale smarrimento Fra trova la soluzione e contatta gli altri membri del team per avvisarli che facciamo mezz'ora di ritardo.
Quando finalemente arriviamo, mi trovo dentro una palazzina che ospita uffici in affitto, anche "a ore", con tutti i comfort, dal proiettore, varie lavagne, internet ad una supercucina iperattrezzata.
Infatti appena dentro inizio a conoscere gli altri tre ragazzi (programmatori) mentre ci beviamo un caffè e sgranocchiamo barrette di cioccolato. Collegati i computer si fa il punto della situazione e cosa si spera di ottenere entro fine giornata.

Le ore iniziano a trascorrere ed io passo in rassegna molte soluzioni, dapprima giocando con il nome del progetto, componendolo e scomponendolo, poi esplicitando il significato e così via. Al termine della giornata sarà molto più semplice e sintetico di quanto pensato in partenza (per fortuna).

Abbiamo lavorato così fino alle 17 (tolta la pausa pranzo), con gran concentrazione ed isolati dal mondo esterno (anche perchè mio fratello mi ha requisito il cellulare perchè il suo era scarico).

Alle 17 e qualcosa, siamo all'aria aperta e si prende appuntamento per il prossimo meeting. Prendiamo un autobus al volo ed andiamo. Al cambio capiamo che, se non vogliamo fare tardi all'appuntamento della sera, dobbiamo evitare di passare da casa. Arriviamo quindi a Soho, un pò in anticipo sui tempi, e ci facciamo un giro nei dintorni fino ad un ottima pasticceria tenuta da italiani che ci riconoscono da lontano. Entriamo nel pub, ci accomodiamo ad uno di quei tavoli alti con sgabelloni e nell'attesa di Aaron e di Piotr iniziamo a sorseggiare una pinta.

Aaron è ormai una mia vecchia conoscenza, di tutte le volte che sono venuto nella Perfida Albione lui c'era sempre. Ed è da lui che ho trascorso il capodanno (peccato non ci sia anche Sam).

Arrivano presto e subito iniziamo a scherzare. Se in questi giorni mi ero sentito un pò legato nel parlare e nel comprendere la lingua (ma ho spesso avuto a che fare con ragazzi indiani che, come dice Fra, sono per il corso avanzato) adesso mi sento finalmente a mio agio. E non ho neanche finito la prima birra!
Le ore poi sono passate volteggiando tra pinte e whisky (ho scoperto che il Jamison's mi piace e che sa di noce di cocco) tra stereotipi e parolacce ed esperienze di viaggi, inviti (se venite a Roma...) e stili di vita.
Quando decidiamo di alzarci il locale è ormai deserto e ci incamminiamo verso Trafalgar Square. Per strada convinco Aaron a prendere dei sigari, li accendiamo e, come il tabacco anche i miei ricordi iniziano a sfumare e a disperdersi nell'aria fredda londinese. Ci siamo seduti sulle scale centrali ed abbiamo chiacchierato, e io anche ho marcato il territorio, sobillato da chi era di casa, in una delle piazze più visitate al mondo con due energumeni della security alle nostre spalle che avevano intuito qualcosa ma non ne erano sicuri (ma sicuramente qualche telecamera avrà fatto il compito suo).
La notte si conclude con noi che ci infiliamo su un bus, che manchiamo la nostra fermata e che ce la facciamo a piedi per crollare a letto. Cmq una gran bella serata che ci ha ripagati della sfiga del giorno prima (per la cronaca, oggi il tempo era bellissimo!)

mercoledì 21 maggio 2008

London - giorno 6

Sveglia alle 5.45
Alzata dopo 5 min di calci alle coperte. Vani tentativi di riunire corpo e mente.
Il tempo è ancora più grigio di ieri e c'è una pioggerellina insistente e fredda.
Prendiamo il bus e dopo due fermate troviamo George che ci aspetta in macchina.
-Nice to meet you! -Nice to meet u 2-(che lui parla locale).
La prima impressione è che nella sua macchina ci sia passato un ciclone e che abbia mescolato foglie, alcool e pelo di gatto.
Iniziamo il viaggio verso la nostra meta, gli altri ci raggiungeranno lì (dovremmo essere in 14).
Sosta per la benzina. Io dietro cerco ancora di linkare le esigenze del mio corpo alla concreta possibilità di esaudirle. Dopo circa un paio d'ore di viaggio, vari sballottolamenti della mia testa che cerca la giusta posizione per dormire, vengo a sapere che dovremmo essere in anticipo sulla tabella di marcia (anche se dopo ci perderemo). Qualcosa fa pressione dentro me, allora io faccio pressione fuori di me e ottengo una sosta in un'area di servizio. Territorio marcato. Proseguiamo.
Dopo non so quanto tempo (non saprei quantificarlo visto che ho dormito quasi tutto il tempo) arriviamo al NLPC: Northern London Parachute Centre, obbiettivo fare Skydiving in tandem!
Parcheggiamo e troviamo un'amica di George. Il tempo è migliore del previsto ma è molto nuvoloso comunque. Mentre cerchiamo l'ingresso qualcosa ferma tutti: un gatto nero ci ha appena attraversato la strada. Aspettiamo che altri ci passino davanti e sollevati ripartiamo.
Facciamo notare che siamo arrivati ma ci rispondono che dobbiamo aspettare tutto il gruppo e che al momento attuale ci sono 40 persone davanti e che al ritmo di 10 l'ora siamo già in coda per 4 ore. Cominciamo bene.
Passiamo un pò di tempo a chiacchierare nel punto ristoro finchè lentamente arriva un altro gruppo di amici. Arriva anche una telefonata: altre due sono bloccate sul treno perchè un tizio ha deciso di buttarcisi sotto.

Il tempo peggiora mentre noi passiamo da un thé a un caffé. Cerchiamo su youtube voli col paracadute finiti male ma la connessione è troppo lenta e desistiamo (per fortuna). L'atmosfera è quella dei pescatori bloccati in porto causa tempesta (che lentamente si avvicina sempre di più).
Quando finalmente ci raggiungono le altre siamo in tutto 10 ed andiamo ad iscriverci e a pagare il biglietto. Ci dicono che per fare un lancio deve vedersi almeno un pezzettino di blu in cielo e che quindi per oggi mi sa che non si fa niente. Cmq paghiamo un biglietto valido per sei mesi e firmiamo tutte le scartoffie che ti fanno presente che è pericoloso, che puoi morire, che in caso di necessità, quello esperto che si butta in tandem con te, penserà a salvare la sua di pelle piuttosto che spiaccicarsi con te. In fin dei conti la mattinata è stata abbastanza sfortunata e forse è stato meglio restare coi piedi per terra, magari la prossima volta ci alzeremo col piede giusto e la giornata sarà tutta rose e fiori, e sole e 3000 metri di altitudine che ti levano il fiato.
Visto che siamo lontani da London decidiamo di proseguire la nostra scampagnata a Cambridge.
Altre due ore di macchina e arriviamo. Pioviggina anche qui e cerchiamo subito un posto dove fermarci a mangiare; ci consigliano il pub più rinomato della città. Naturalmente la sfiga decide che in quel pub non ci sarà corrente prima delle 16 e perciò non c'è da mangiare. Non ci resta che un cinese di pessimo livello. Comunque la fame è tanta e mangiamo quasi tutto.

A fine pasto gli altri esprimono l'intenzione di rintanarsi in un pub a vedersi non so quale partita del Portland. Io e Fra invece ci diamo all'esplorazione, ma prima un caffettino al volo. Il tempo è leggermente meglio ma comunque molto uggioso, quello che uno si aspetterebbe di trovare in questi posti in effetti. Mi ritornavano in mente alcune avventure di Sherlock Holmes ambientate nelle brughiere umide.
Scopriamo un pò cosa in realtà sia Cambridge: un insieme di college dalle forme quasi esclusivamente gotiche: alcuni in effetti sono del 1300, altri invece del secolo scorso. Riusciamo a visitare il famoso Trinity College (solo le parti non occupate dagli studenti), cortile, coro e refettorio (di cui fotografiamo il "fantastico" menù, bleach!)
Cerchiamo di entrare in altri ma è tardi e gli studenti devono fare la loro vita senza turisti tra i piedi e quindi non si può più. Intanto la partita è finita e dobbiamo riincontrarci con gli altri (sono le 17.00).
Salutati gli equipaggi delle altre macchine io, Fra e George ripartiamo per casa.
Inutile dire che in questo sabato 17, un pò contornato dalla sfiga, in cui non so neanche per quante ore ho scapuzzulato in macchina, le gambe mi facevano male come non mai. Zoppicavo perfino. La serata l'avremmo trascorsa a una festa di laurea dalle parti di Greenwich (lontanuccio, fra l'altro) ma alla fine siamo rimasti per una cenetta in casa. Fra l'altro ho visto che la tv inglese non è poi così cessa come la nostra.

martedì 20 maggio 2008

London - giorno 5


Mi sveglio con molta calma. Per prima cosa non sento più le gambe, o meglio le sento molto appesantite dalla sera prima.
Faccio un pò di fatica a rimettermi in sesto, caffè (rigorosamente formato beverone), doccia, ecc. Aggiorno il blog con i due giorni precedenti.
Nel frattempo si è fatto tardi e se voglio vedere qualcosa è meglio che mi dia da fare. Butto nello zaino guide, mappe e il libro di Richard Rogers che mi interessa il capitolo sulla pedonalizzazione di Trafalgar Square: la mia meta è la meravigliosa National Gallery.
Il tempo peggiora ancora un pò.
Alle 11.00 sto già fuori Charing Cross, cercando di orientarmi. Ma forse è meglio che vada a pranzare, così ho il tempo per documentarmi un pò. Hamburger Union non è male ma è più pesante di All Bar One. Dopo numerose gaffe che mi hanno lasciato l'imbarazzo tipico di chi è alle prime armi in un Paese sconosciuto (che non è proprio il caso in questione), consumo la mia dose di grassi e proteine e girovago un pò intorno a Trafalgar, scattando qualche foto (mitico l'albero di piccioni).
Salgo la scalinata in una calca babilonese.
Prendo l'audioguida a offerta libera. L'ingresso è gratis. L'ultima volta che ero stato qui ero riuscito a vedere solo un quarto dell'esposizione e ne ero uscito totalmente invaghito della pittura fiamminga e tedesca dal 1500 al 1600, con i suoi colori a tratti accecanti. Il nuovo obiettivo era di penetrare nei capolavori dal 1700 al 1900.

Scarpe più comode del solito, sorriso pronto e via. Ho trascorso ore nell'ala più eterogenea del museo più amato di Inghilterra senza rendermene conto. Una pausa in uno dei costosi caffè interni e di nuovo fino alle 17. Tra i miei preferiti (ma OGNI tela qui esposta ha fatto la storia): Degas "La Coiffure", Henri Russeau "Surprised", Villhelm Hammershoi "Interior" e naturalmente il "Campo di Grano con Cipressi" di Van Gogh, solo per stare in un certo tipo di pittura. Ma la compagine era composta da Turner, Manet, Canaletto, Ingres, Cezanne, Seurat e così via. Davvero fantastica.

Alle 17 naturalmente ancora più dolorante nelle gambe rispondo all'appello di Fra, che per la serata ha proposto una lezione di salsa.
Lo aspetto a casa e intanto telefono a Pina (grazie voip). Arriva in ritardo e corriamo all'appuntamento. Passa un'ora tra un'insegnante molto simpatica e stereotipo dell'inglesina con gli occhiali, e un gruppo di principianti imbranati. Alla fine ci siamo abbastanza divertiti a fare "push, left, push, right, ecc".

Proviamo ad andare a cena al ristorante etiope ma non hanno più pane. Dobbiamo accontentarci di un triste Fried Chicken. A letto che siamo stanchi e domani ci aspetta la levataccia.

venerdì 16 maggio 2008

London - giorno 4


Mi sveglio piu' tardi del solito, alle 9 e gli altri sono gia' in piedi da un po'. Mi vesto in fretta e non ho tempo di aggiornare il blog. Fuori il tempo e' ancora peggiorato con la comparsa di un po di pioggerellina.
La meta e' la solita Piccadilly Circus che ci sono un po di negozi. Alle 12 siamo gia' con Fra per pranzare. Andiamo a provare gli hamburger di All Bar One, che sono ben fatti. Ci separiamo tutti e quattro. Fra torna a lavoro e io vado a fare un salto a Westminster, prima di recarmi a Vittoria per salutare Nic e Mat che tornano in Italia. Ho un po di problemi per trovare la couch station ma alla fine ce la faccio. Il problema e' che ci ho messo qualche minuto di troppo e i miei amici sono gia' in viaggio per Stansted. Avrei voluto salutarli, dirgli che mi ha fatto piacere conoscerli. Spero di rivederli.
Un po mogio, me ne vado in un caffe' a gustarmi un espresso che manco a dirlo era penoso e a pensare che cosa posso fare in solitudine.
Vado in quel museo, no forse meglio l'altro. Decido di andare dalle parti di Tottenham dove esiste una viuzza con la piu' alta concentrazione di negozi di strumenti musicali della Gran Bretagna. Una vera cuccagna. Passo in rassegna una ESP Horizon II (che bestia), una Music Man John Petrucci (che manico), un Vintage JB fretless, un paio di batterie elettroniche. Insomma qualcosa tipo 10000 euro in totale, ma giusto per provare. Che soddisfazione. Aaah.
Il tour prosegue tra le librerie di Soho (spesso completate da Sex Shop!) e in quella che scopro essere la Gay Street.

A BlackFriars un collega di Fra lascia l'azienda verso mete piu' appetibili e offre da bere a tutti. Provo una birra verde (Stonhenge Ale, mah, erbacea).
Ingolliamo qualcos'altro e poi corriamo letteralmente a casa, buttiamo due magliette nello zaino e vengo iniziato al gioco dello squash (un piccolo sogno giovanile). In meno di 10 min non mi sento piu' le gambe e ho un ginocchio che invece si fa sentire. Si prosegue per un altra mezz'ora. Lasciamo la palestra alle 23.00 che e' ormai chiusa. Un enorme centro sportivo con 6 campi da squash, hockey ecc ecc. mi sarebbe piaciuto visitarla meglio (e avercela sotto casa a Roma).
Inutile dire che a sto punto la stanchezza ci ha messo k.o. senza pensarci troppo.

London - giorno 3


Alle 10.30 siamo in strada, puntando a Elephant & Castle zona dove Matteo, in vena di revival, abitava. Scendiamo a Holborn e poi da li' in poi a piedi. In volata facciamo colazione (stavolta all'italiana, caffe' e cornetto a 3£!) da Costa e proseguiamo per viuzze caratteristiche. Attraversiamo il Millenium Bridge prendendoci delle belle folate di vento. Il tempo di oggi e' gia' un po piu' londinese, nuvoloso e fresco rispetto a ieri.
Attraversiamo Waterloo e arriviamo in zona ostello. Una struttura davvero bella, confortevole, curata, moderna. Facciamo una visita dicendo che saremmo interessati ad abitarci. Di fronte ci sono case popolari che il governo da agli ex-galeotti e dall'altra parte della strada vari college ed universita'.
Cammina cammina bisogna pur ristorarsi a un pub, no? Prima pinta della giornata.
Un po' di giri in Regent Street, la strada dello shopping, fino a che io vado incontro a Fra, a Piccadilly, e loro fanno un salto a casa.
Con Cedric e Hassim andiamo in un bel pub esattamente di fronte all'ingresso di Chinatown. Le pinte raddoppiano. Dopo che gli altri si sono sfamati (io ero reduce dal buffet di Pizza-Hut) andiamo in un altro pub sempre zona Soho. Beviamo all'esterno, e ci intrattengono due bravissimi artisti di strada che lasciano tutti a bocca aperta. Alla fine ci raggiungono anche gli italiani. Ci spostiamo attraversando Carnaby Street.
Altro Pub, altra Guinness! Nell'attesa ci iscriviamo al torneo di tennis sulla wii, in palio 30£ di consumazioni. Mi faccio onore ma vengo sconfitto da un indiano in giacca e cravatta (come tutti gli altri presenti del resto).
Si torna a casa, allegri, passando pero' da Tesco per prendere qualcosa da sgranocchiare.

mercoledì 14 maggio 2008

London - giorno 2


Notte passata non particolamente bene, tra la digestione, il caldo e la sveglia di Fra. Decido di restare a letto nella speranza di riaddormentarmi tanto gli altri due italiani ospiti dormono ancora. Sono due amici trentini che scopriro' essere molto simpatici e loquaci.
Il letto mi respinge. Aggiorno un po il blog, navigo e quando decido che e' l'ora di andare a prendere una boccata d'aria da solo, iniziano a sbucare dalla loro tana cosi' che li aspetto.
Lascio che siano loro a proporre l'itinerario e infatti la prima tappa e' qualcosa che non mi sarebbe mai venuto in mente di andare a visitare ma che risulta essere di grande interesse= lo stadio dell'Arsenal.
Ci si arriva a piedi e in 15 min arriviamo. Per prima cosa facciamo un salto in uno dei due negozi sotto la struttura. E' la piu' imponente raccolta di merchandise che abbia mai visto. Un centinaio di prodotti, tra i piu' disparati, che hanno l'unico scopo di diffondere il logo Arsenal. I miei due compagni sono esperti di calcio e mi raccontano delle differenze tra i nostri club e quelli albionici.
Lo stadio internamente sarebbe pure visitabile ma a pagamento. Da fuori lascia trasparire un ristorante e altre meraviglie e si presenta come una struttura davvero molto bella e imponente, ricca di soluzioni azzeccate. Cerco di fare una foto che renda l'idea ma mi trovo costretto a rinunciare.

Nel frattempo abbiamo gia' fatto la nostra prima colazione inglese, dove il sottoscritto ci e' andato cauto con un semplice chicken burger senza patatine (nonostante lo stupore della cameriera) mentre gli altri due hanno sperimentato con jacket potato, beans & mushrooms.
Andiamo a Camden Town? ok
La metro ci porta subito in questa famosissima via Sannio del pop-rock dove l'alternative perde la sua carica reazionaria per diventare omologazione e quindi e' tutto, ormai, per turisti. Comunque ci stanno un sacco di particolarita', negozi ultraspecializzati come CyberDog (esclusivamente cyber punk e rave people) e altri che hanno dai tatuaggi alle scarpe con superzeppa o abbigliamento fetish. Carini i negozi vintage. Stupisce il fatto che questa zona, comunque caratteristica, sia gia' abbastanza cambiata rispetto a quando ci siamo venuti la prima volta ognuno per i fatti propri qualche tempo fa. L'impressione e' come se a Trastevere si buttino a terra le viuzze, per ricostruirle ancora piu' caratteristiche. Al termine dei cantieri vedremo.
Ci attardiamo in un paio di pub. Intanto si fanno le 6 e dobbiamo raggiungere mio fratello a Piccadilly. Ci vado solo io perche' gli altri hanno bisogno di prendere a casa qualcosa per coprirsi perche' inizia a far freddo. Fra, mi porta in un megastore dove hanno una sala che ospita una cinquantina di pc, tutti nuovissimi naturalmente, collegati in rete col solo scopo di sfidare gli altri presenti ai numerosi giochi installati. Prima partita ad Halo= lo scopo e' ammazzare il proprio fratello, storia vecchia. Dopo aver ingoiato vari chili di piombo proviamo qualche altro gioco, ma poi decidiamo di tornare all'aria aperta. Siamo all'ora di punta, in una zona sempre affollata e la gente si scontra e si mescola senza tregua.
Dopo un po ci raggiungono Nicola e Matteo e altri due colleghi di Fra.
Cerchiamo un locale. Ci sediamo. Passiamo la serata.
Finalmente riusciamo a passare in ufficio dove la mia roba e' ancora parcheggiata.
Ora posso dormire soddisfatto.

martedì 13 maggio 2008

London - giorno 1


Lascio Roma con un bel sole, di quelli estivi. Viaggio perfetto, atterraggio impeccabile. Trovo qui lo stesso sole ma con un'ora di ritardo.
Arrivo ad Heatrow dove non sono mai stato. Giro giro fino a trovare il treno giusto che in 15 min mi porta nel cuore di London. Per la prima volta ho l'esperienza di salire su di un cab e farmi portare nella City. Se non fosse per il mio abbigliamento estremamente casual mi sarei sentito pure importante. Bisogna far presto. Scendo e mentre aspetto mio fratello non posso fare a meno di pensare che la gente, in questo paese, e` (mi piacerebbe farmi una bella domanda su dove si digiti l'accento su questa tastiera, ma non trovo neanche il punto interrogativo)estremamente gentile, dalla bigliettaia, al controllore, all'autista del taxi, sorrisi e ringraziamenti che non si vedono assolutamente mai sui nostri mezzi pubblici.
Francesco arriva sorridendo e ci affrettiamo a raggiungere gli altri del suo team. Molliamo la valigia in ufficio e via andiamo al ristorante col boss, eh eh eh.
I ragazzi sono simpatici e chi in un modo chi in un altro sono tutti madrelingua francese, percio` il ristorante appartiene a quella sponda. Cosi`, fra una risata e l'altra, ho piluccato cose di cui avevo solo sentito parlare, ho centellinato vini pregiati e cognac leggendari, tipo duecento anni di invecchiamento. Credo si sia capito che le porzioni non sono quelle di pastarito ma in compenso era davvero tutto squisito.
Con molta calma usciamo salutando lo spettacolo del Tamigi illuminato dai palazzi che vi si tuffano e cerchiamo un club dove continuare la serata, dice che l'ospite va ospitato e sono qua per questo.
Rigida selezione all'ingresso da parte degli energumeni e cose da film nell'interno. Bella musica e buon bere. Insomma a Londra, di cibo pare ci capiscano eccome.
Ritornati a casa abbiamo un piccolo problema con le chiavi. Dopo aver svegliato la casa, ci sdraiamo ed e` gia` arrivato il momento di dormire. 'notte.

domenica 11 maggio 2008

Resumé


Resoconto personale per non dimenticare tre settimane ricchissime di eventi.
Sono stati giorni in cui quasi tutti quelli intorno a me hanno sperimentato la vita, con gioie transitorie e più definitivi dolori.


Due amici si sono laureati e a loro vanno i miei migliori auguri.
Un'amica ha dovuto fronteggiare una spaventosa malattia e noi tifiamo tutti per lei (forza!).
Alcuni hanno capito di avere fatto il passo più lungo della gamba. Spiace per loro.
Un amico, mentre pranzavo, è stato lasciato dalla ragazza. Entro cena si erano rimessi insieme. Due volte!
Un amico è finito in Norvegia (poi mi spieghi e mi inviti).
Il nostro triste Paese è finito in brutte mani e per una volta il meno peggio non ci ha stuzzicati. Forse potrà cambiare qualcosa. Forse prima che diventiamo come l'Argentina. Intanto i fucili sono caldi, la presa di Roma è stata rinfrescata, ma il 25 aprile è festa di tutti e tanto era colpa dei Rom.
PS: pare che gli editti bulgari siano nell'aria.
I miei cuginozzi si sono fatti la loro prima comunione e c'è stata una grande abbuffata celebrativa, anche di parenti.
Coppie scoppiano, altre implodono, altre danno liete novelle.
Il prezzo del petrolio sale, il prezzo dei cereali sale, il prezzo della vita sale, il salario ... scende. E il sale?
Ho partecipato ad un Concerto del Primo Maggio decente, anche bello, che mi ha fatto scoprire un sacco di gruppi di cui ignoravo l'esistenza.
Ho notato che nel mio lettore Mp3 metal e hard rock sono quasi estinti (porca miseria) e che Francesco Tricarico mi fa commuovere (porca p*!!@^@).
Ho constatato che la coda è sempre la parte più rognosa da pulire.

Il tempo passa ed è già un bene.

Dice che trenitalia se il treno fa 40 min di ritardo non mi rimborsa un cazzo.
Dice che la dichiarazione dei redditi spiega che per avere la cayenne devi essere nullatenente. -Comandi capitano! -Nulla tenente-.
Dice che nessuno è libero di essere come è davvero. Quanti segreti segretati.
Domani parto. Prendo il volo. Spero di atterrare intero.

PPS: Chi volesse aggiungere altri eventi è libero di farlo.

sabato 10 maggio 2008

Cosa sta sognando Luca???


Dopo un lungo silenzio torno a scrivere. Il mio proposito di creare un vero e proprio diario, postando qualcosa quotidianamente è miseramente naufragato (ma ci riproverò).

Intanto, come promesso, pubblico la versione integrale del video della IIIB. Alla fine del filmato c'è una domanda: cosa sta sognando Luca??? Orsù commentate, le idee migliori faranno parte del fantomatico seguito.

giovedì 17 aprile 2008

Abballamm

C'è poco da dire, se non che le cose i "tarantolini" le stanno facendo in maniera molto professionale, ottimo direi.
Dunque: Abballamm dei Tarantolati di Tricarico

mercoledì 16 aprile 2008

Screensaver

A grande richiesta posto il film che avrebbe dovuto lanciare i ragazzi della IV B nel mondo della celluoide. Il progetto prevedeva un viaggio all'inferno dantesco e ci avrebbe permesso di essere davvero demenziali e deficienti. L'incipit venne abbastanza bene ma poi non se ne fece più nulla.
Ho tagliato la parte finale per problemi di montaggio (e poi appallava assai).

A riguardarlo dopo tanto tempo, ero quasi restio a pubblicarlo, ma che volete, sono un nostaligico e volevo accontentare i tanti nostalgici che lo bramavano.

Aspetto i commenti dagli interessati (soprattutto se non vogliono rimanere online per sempre, ah ah ah)

lunedì 14 aprile 2008

Curioso


Girovagando (non senza meta in realtà) su Flikr ho trovato alcune foto scattate alla grande da Innocenzo Langerano. Alcune le avevo già viste e gli avevo proposto di organizzare una piccola mostra, altre non avevo ancora avuto il piacere.
Da oggi inizierò a pubblicarne qualcuna ogni tanto (sempre col suo permesso).
Se siete curiosi cercatelo direttamente su Flickr cliccando su http://www.flickr.com/photos/13724001@N03/

domenica 13 aprile 2008

giro nei sassi

Segnalo un sito davvero ben fatto sui Sassi di Matera. Fra l'altro è stato realizzato da qualcuno con cui dovrei avere qualche parentela (alla lontana) ma che non ho mai conosciuto.
http://giannimaragno.altervista.org/

sabato 12 aprile 2008

Persepolis


Marjane Satrapi, classe 1969, nasce a Teheran, dove passa la sua infanzia e dove attraversa guerre e rivoluzioni. Da adulta si trasferisce a Parigi dove inizia una nuova vita.
In questo punto si ferma il film Persepolis che altro non è che la biografia della co-regista di questo "fumetto animato" (e sì, perchè si tratta della trasposizione cinematografica di un fumetto premiatissimo e, a quanto pare, tra i libri obbligatori di 150 università americane).
Ma cosa sappiamo dell'Iran? E del fondamentalismo religioso? Con questo film possiamo
rendercene conto a volto con un brivido e altre con un sorriso (il racconto dei ragazzi che si immolano correndo sui campi minati per facilitare il passaggio all'esercito, qui solo accennato, è quanto di più aberrante si possa concepire, mentre il mercato nero della musica occidentale è uno dei momenti divertenti del film).


Il film, è una vera e propria opera d'arte:
-la grafica, così minimalista, quasi sempre in bianco e nero (poichè narra di fatti ricordati), con ombre lunghe e figure stilizzate, fusione perfetta tra il fumetto europeo, le storie per bambini e il film di SinCity (naturalmente parlo di assonanze chiniche);
-la musica: un vero e proprio commento sonoro, che spazia nella geografia e nel tempo, fondamentale per la riuscita del film;
-la poesia, quella che sprigionano gli occhi di una bambina vivace o le problematiche di un'adolescente diversa;
- la storia: purtroppo questa non è dipesa dall'autrice ma il modo in cui viene narrata sì (e qui dimostra gran classe).

Insomma, un film che non si può tagliare a fette nei vari aspetti, dove tutto concorre verso il fine ultimo di narrare una vita che è un capolavoro di forza e semplicità; un film che sta in una categoria a sè, quasi da solo e con pochi termini di paragone (a me viene in mente, oltre al citato SinCity, anche Frida, ma vi invito a scrivermi altri paragoni).
In definitiva: consigliato a chi ha voglia di vedere una fiaba per adulti e un pò agrodolce.

venerdì 11 aprile 2008

Per chi si fosse smarrito

Elezioni 2008. Io sono qui. E tu dove sei?

Sia che decidiate o meno di votare fate questo rapido test per capire dove vi collocate fra le tendenze politiche, magari scoprirete qualcosa in più di voi (o dei partiti italiani).

giovedì 10 aprile 2008

Ape Maya o Apo-calypto?



Un'altra ottima ape si aggiunge all'archivio. Grazie del contributo :)

...ma qualcuno si è lamentato :"Ay, ay, ay, no me gusta!"

martedì 8 aprile 2008

Tutta la vita davanti


C'è stata una variazione nella programmazione dei film da vedere in occasione del CinCinCInema. Persepolis è slittato a giovedì e intanto abbiamo visto "Tutta la vita davanti " di Paolo Virzì.
Se qualcuno fosse interessato a partecipare ai prossimi incontri è pregato di lasciare in commento in cui lo dice (per ora eravamo in quattro, ma speriamo di aumentare).

Di Paolo Virzì, sebbene mi sforzassi, non riuscivo a ricordare nessun titolo. Durante la visione, per via della maniera di raccontare la storia (con voce narrante, numerosi flashback e il mood generale) mi è venuto in mente un film di quando ero al liceo: Ovosodo (1997). Solo ora, facendo una brevissima ricerca, scopro che è davvero un film del bravo regista livornese. Un ottima cosa, perchè chiarisce subito che Virzì ha un suo stile personale.

La trama racconta di una ragazza laureatasi con il massimo dei voti ed alla ricerca del primo impiego. Tanti colloqui e alla fine l'entrare a far parte dello staff della Multiple, in qualità di telefonista, come lavoro per mantenersi. Lavoro che affronta senza convinzione pur facendosi notare ed entrando a far parte del mondo dei lavoratori precari, praticamente privi di diritti sindacali ma apparecchiato in modo da sembrare un villaggio vacanze (o una convention di forza italia).
Qui finisce la trama, quella che ti raccontano sui quotidiani, quella che ti mostrano nei trailer per invogliarti ad andare al cinema.
Per fortuna Virzì parla solo marginalmente dell'argomento precariato.
Il film è molto più articolato e fotografa in maniera inappuntabile quello che molti quasi trentenni pensano e vivono. Non solo il lavoro, ma i pensieri, le situazioni, le vicende familiari. Si rimane a bocca aperta per quanto riesca facile immedesimarsi nella protagonista.

Ma a leggere meglio, fra le righe, quello che mi è balzato agli occhi è l'estrema solitudine di TUTTI i protagonisti: Marta si laurea in totale solitudine; Lena (la piccola cui fa da baby-sitter) è sempre in attesa del "vibrino" della buona notte da parte della mamma; Sonia (la mamma di Lena) è una ragazza leggerina che le prova tutte per trovare qualcuno gentile; la vecchietta al telefono, il grande capo della multiple, il venditore spaccone, la manager in carriera, ecc ecc.
A fine film si sente freddo. Eppure è un film allegro, solare, che non ha mai toni drammatici, che miscela alcuni generi e varie storie parallele.
Il cast è ricchissimo, non di superstar (Ferrilli a parte, se vogliamo) ma di ottimi artigiani che si calano perfettamente nei personaggi: tutti appropriati e molto molto bravi (non che siano gli ultimi arrivati).
La regia è molto variegata ed interessante: piani sequenza molto fluidi e articolati (highlight del film è la scena in cui Mastandrea si sveglia a casa di Marta e nell'andarsene incontra la bella Sonia desnuda: la camera di nasconde dietro oggetti in primo piano, poi si alza, si sposta, inquadra altri piani, si riabbassa, si modula e abbraccia ed espande all'inverosimile l'ingresso di un bilocale). Pochi primi piani e grande uso del grand'angolo.

Per farla breve: film imbottito di cose, in cui ogni centimetro di pellicola è ben speso e utile alla riuscita di un film da 8 e 1/2, magari da vedere anche più volte per coglierne appieno le sfumature. Tecnicamente ineccepibile e con più piani di lettura. Bravi.
Caldamente consigliato.


Allego la scena di cui parlavo prima (con alcuni secondi che sono stati poi tagliati) che mostra davvero la bravura di tutti i partecipanti (oltre che Sonia-Micaela Ramazzotti- in tutto il suo splendore).

C'est la vie

...a volte capita. A volte capita che ti arriva una telefonata, alle 7.13 di mattina. Tu non rispondi ma ti rigiri nel letto.
A volte capita che ti arriva una seconda telefonata, alle 7.16.
Inizi ad aver paura che tutti i pensieri allarmanti che hai fatto poco prima, tutti i presentimenti si possano concretizzare in un colpo solo.
Che una voragine stia per aprirsi sotto di te.

Allora, capita che esci dal tuo letto caldo perchè è diventato rovente.

Rispondi?
I tuoi prossimi programmi stanno per essere accantonati. C'è qualcosa di più importante di cui occuparsi.
Rispondo.
.

Per tutta la giornata, e la notte (e la mattina appresso), ti interrogherai sul perchè corriamo, fatichiamo. Sono domande che io per primo ho scelto di sbeffeggiare, bollare come retoriche, troppo filosofiche.
Comodo.

Ma a volte capita che ritornano e non puoi farci niente, se non dispiacerti perchè qualcuno di buono e gentile non c'è più.

Arrivederci.

domenica 6 aprile 2008

Reportage Carnevale 2008



Finalmente un reportage di alto livello sul nostro carnevale. Tutto merito del signor FRANCESCO DE STEFANO.

Aggiornamento del 10/04/08:
il video che avevo messo io non è più online: lo sostituisco con il trailer dello stesso DeStefano, che è cmq valido, ma ha poco di documentaristico.

sabato 5 aprile 2008

Camera con vista


Non mi piace scrivere di politica, i miei convincimenti politici sono a disposizione di chiunque ne voglia parlare ma non mi va di metterli in vetrina (non è che non si capiscono poi).
Siamo in un momento di forte crisi, antipolitica, bla bla bla, populismo e ancora bla bla. Tuttavia questa incazzatura la voglio esternare.
Non so se il male minore è andare a votare per quell'altro o astenersi totalmente da onorare gli onorevoli della benché minima attenzione (sono in decantazione).

Finito il preambolo veniamo al dunque: ecco la prova lampante che ci stanno pigliando per il culo.
L'altra mattina trovo nella casella postale (caro lei, questo è spam) il volantino che invita a votare il signor Carlo Leoni alla camera. Ora, niente contro il signor Leoni (anche se non nè ho mai sentito parlare benchè sia un reduce della scorsa legislatura: se l'è meritato lo stipendio? boh! famo a fidasse), ma mi sento molto preso per i fondelli quando mi chiede di preferirlo ad altri candidati della Sinistra Arcobaleno mentre io NON posso esprimere alcuna preferenza: quanto mi rode sta cosa!

Cioè alla Camera devo votare per lui. Mi piacerebbe essere libero di farlo, ma anche che fossero più onesti tutti e chiedessero il voto per lo schieramento cui appartengono piuttosto che fare sta pubblicità ingannevole.

Siamo in una semi-democrazia (chi vede il bicchiere mezzo vuoto lo interpreterà come semi-dittatura): il nostro voto cosa è in realtà?

Orsù rispondete...

venerdì 4 aprile 2008

Andiamo al cinema


Lancio un appuntamento a tutti quelli che si trovano a Roma in questi giorni.
Come saprete è in corso la manifestazione CinCinCinema, ragion per cui ho selezionato una serie di film che mi piacerebbe andare a vedere (veramente li ho fatti scegliere al Frengo ma non tutto si può ottenere, eh eh eh).
Chiunque voglia può aggregarsi liberamente.
Allego tabella con film, cinema e orari (rigorosamente pomeridiani che siamo tirchi)


martedì 08/04/08 PERSEPOLIS ore 16:30 METROPOLITAN
Via del Corso, 7

giovedì 10/04/08 TUTTA LA VITA DAVANTI ore 15:30 ROYAL
Via Emanuele Filiberto, 175

martedì 15/04/08 ONORA IL PADRE E LA MADRE ore 15:30 MAESTOSO
Via Appia Nuova, 416

giovedì 17/04/08 LA BANDA ore 15:30 QUATTRO FONTANE
Via Quattro Fontane, 23

martedì 22/04/08


giovedì 24/04/08


Gli ultimi due appuntamenti sono in bianco sia perchè la programmazione da qui a tre settimane potrebbe subire drastici cambiamenti, sia perchè si accettano proposte.

Riporto inoltre il regolamento per la promozione rivolta ai + assidui:
Dal 1° al 30 aprile, quando vai nei cinema aderenti a CinCinCinema, conserva il biglietto! Colleziona 6 biglietti che avrai utilizzato per la visione di 6 spettacoli in date e orari differenti e consegnali, dal 5 al 16 maggio, insieme ai tuoi dati e un documento di riconoscimento nei punti di distribuzione previsti.

Riceverai una Carta Regalo "3 serate al Cinema" con cui andare al cinema dal 1° al 30 giugno 2008*

È possibile beneficiare della promozione una sola volta.

giovedì 3 aprile 2008

Valle rossa


Era un bel pò che latitavo dalla facoltà (x la cronaca: Valle Giulia).
Ieri ci sono tornato finalmente per avere un faccia a faccia con quelli della segreteria.
La cosa sembra iniziare male: mi hanno murato l'uscita della metro!!!
è sparita, via, non c'è più! Dice, ma come? Vabbè faccio il giro.
Affioro in superfice e cerco la strada battuta centinaia di volte per andare in facoltà e che attraversando il parco di Villa Borghese mi dovrebbe condurre nelle braccia della Sapienza (o almeno in una mano).

Sparita anche la stradina: chiusa e sbarrata da pannelli di ferro che delimitano un cantiere per la metropolitana.

Non mi arrendo: fendo il verde e apro nuovi e più faticosi tratturi (non scherzo).

Finalmente arrivo in fac. Una persona sola in coda allo sportello. wow (questo perchè era una bella biondona). Due minuti e me ne esco con un niente di fatto: per la prima domanda devo rivolgermi alla segreteria presso la città universitaria; per quanto riguarda la seconda devo chiedere al professore; per la terza devo ripassare.

Vabbò, almeno è stata gentile; memorabile la battutona a proposito del pagamento della mora sulle tasse (per un giorno di ritardo): "finchè fai la trafila pe pagalla, da mora te diventa bionda, ahr ahr ahr." :-\

Cmq, visto che sto là mi faccio un giro: oddio oddio oddio so tornati i bolscevichi!

Una mega mostra fotografica segue anno per anno tutti gli anni di occupazione che hanno portato al '68: le notti in branda degli studenti, la polizia, i graffiti insieme a Guttuso. In una foto c'è pure Paolo Liguori (il "giornalista" di mediaset) che all'epoca era uno dei più convinti ed era noto come "Straccio". Non sono riuscito a trovare niente dell'ex picchiatore ultra-comunista (è stato uno dei suoi giri di giostra) Giuliano Ferrara. Poi una rassegna con gli architetti italiani che in quegli anni andarono a Cuba, cosa hanno fatto, le conferenze a La Havana e le foto ricordo con Che Guevara.
Al piano di sopra si prosegue con le tesi di laurea di alcuni studenti sanculotti che ora insegnano lì.

Tutto interessante ma di sapore demagogico e inutilmente nostalgico, e comunque, oggi non c'è aria di ideologie e voglia di progresso: più che Marx e Guevara gira il Gattopardo.
E dire che amo riscoprire storia e radici ma qui la storia era molto unilaterale (il disappunto pasoliniano non è neanche sfiorato).

Polvere e mestizia (ma probabilmente ci ho capito poco).

mercoledì 2 aprile 2008

Taglio alle mandorle


Insomma, metti che sono uno aperto a nuove esperienze.
Metti che abito in un posto dove lo straniero è di casa. Metti che cerco un contatto con la realtà altrui facendomi tagliare i capelli dai cinesi sotto casa: shampoo+taglio+ri-shampoo = 10 euro.

Perchè no? Come futuro architetto, dovrebbero starmi a cuore le problematiche di integrazione e, quale miglior occasione, per spazzare via eventuali pregiudizi; dopotutto l'altro giorno, che mi ero soffermato a sbirciare i prezzi della nuova gestione del salone estetico, ero stato accolto da belle ragazze sorridenti, che mi invitavano ad entrare e che mi regalavano un prezziario take-away color malva.

Senza pensarci troppo entro.
Una specie di silenzio sibilante mi si è coagulato intorno.
Un ragazzetto tagliava i capelli a una giovane e bruttina donna orientale.
Una ragazzetta spazzava in maniera timida e sommessamente mi faceva cenno di sedermi, mostrando tutto il suo imbarazzo nel non sapere dove mettermi.

Mi tolgo la giacca sperando che qualcuno dei sempre più numerosi cinesi presenti nel locale la prendesse in custodia (ma da dove cavolo uscivano?).

Mi siedo, in totale autonomia, allo shampoo, facendo finta di sfogliare un quotidiano free-press.
Dopo un pò la ragazzetta timida decide di provare a fare la shampista: movimenti timidi e impacciati non le hanno impedito di graffiarmi 'na 'recchia e di gelarmi la capoccia sotto l'acqua. Faccio buon viso a cattivo gioco -sarà la sua prima giornata di lavoro- penso. Inutile essere sgarbato.

Mi fa sedere davanti a uno specchio ed ecco che appare un clone del ragazzetto di prima (che continua a tagliuzzare accanto) che cerca di sfoderare il suo miglior sorriso di circostanza.

Bofonchia qualcosa che mi fa capire che di italiano ne sa proprio poco. Gesticolo. Annuisce. Ok, capito.

Iniziano a diffondersi nel negozio le parlate acute e nasali dei presenti. Se la ridono, si raccontano fatti. Probabilmente parlano di quello che stanno per mangiare, ma a me sembrava di essere circondato dai gremlins che hanno mangiato dopo mezzanotte e che hanno ancora fame. Occhietti furbi e tagliole lucenti in bocca.

Sfila da una borsa in pelle le forbici e inizia a sferragliare. Click click. Click click. A scatti. Tiene il pettine alla cinese (ping pong docet) e sembra intento in un'arte orientale.

Cerco di distrarmi. Senza occhiali non mi resta che canticchiare, inventarmi un motivetto.

Passa al rasosio elettrico. Ne prende un altro. Lo regola. Va avanti. Ne pesca un altro ancora.
Passa al rasoio a serramanico. Mi sembra di vedere che ci siano dei capelli sulla lama. Gli dico di non usarlo. Insiste. Insisto.

-Signole va bene, così?- come no? faccio io.
Mi risciampano alla grossa. Lui mi asciuga. Mi pettina verso il basso e mi cotona i 4 peli che mi ha lasciato sulla fronte. Li separa ordinatamente formando una pietosa tendina sfilacciata.
Inforco gli occhiali e strozzo un mugugno. Mi alzo, chiedo quant'è, pago i 10 euro e scappo via cercando di stropicciarmi i capelli fino alla porta di casa.

Mi riempio di alcool dove era passato il rasoio e mi ingello tutta lo scalpo smadonnando.

Che faccio? Trovo un altro barbiere? Forse si. Dopo vedo. Sì, ma che gli dico? Per ora risolvo col gel. Almeno qualche giorno.

Morale della favola: non andate a farvi i capelli in quel negozio che non è che sia proprio il massimo del rapporto qualità/prezzo.

lunedì 31 marzo 2008

Corri

Dopo l'esperienza della seconda Stracittadina a cui ho preso parte (insieme al mitico Gianni) mi sa che è giunta l'ora di passare a qualche cosa di un pò + impegnativo ma non troppo.

Il 28 giugno 2008 si svolgerà la manifestazione Corriroma. Si tratta di un percorso di 12 km in notturna (si inizia alle 22 e 30) tra le strade del centro storico.

Tutto ciò solo per invitare tutti quelli che volessero unirsi a noi (mica solo "romani") a farsi sentire e a riscaldarsi i muscoli per tempo (temo per lo stinco di Ciaccione :)
Chi si sentisse particolarmente in forma può cimentarsi con la mezzamaratona (circa 22 km)

Mena che nel 2009 facciamo la Maratonona (è una delle 10 cose da fare prima dei 30 anni!)

Chi volesse saperne di più digiti http://www.romamezzamaratona.it/regolamento2008.pdf

Graditi incoraggiamenti.

Happy Birthday


Il 28 marzo 2007 nasceva sotto un nome equivoco Gaetano's_think.
Un anno è trascorso è in effetti un po di cosucce sono capitate e molte sono legate proprio a questo passatempo pure troppo avanguardistico.

Intanto sta Pasqua è scivolata via, veloce come al solito, e sarà ricordata da tutti come la settimana di Ciaccione e della hit a lui dedicata, dal nome programmatico, "Chi fa da sè, fa per 3".

Tanti auguri al mio blog e a tutti quelli che ci hanno passato anche solo qualche minuto sopra.
Ps: a proposito di ricordi legati al blog, ho rimosso un video che pare desti scandalo (mi scuso con chi si è sentito offeso). Aspettiamo che il blog arrivi a 18 anni...

mercoledì 19 marzo 2008

Cose dell'altro mondo

Mi giunge dall'altro capo del mondo un video che mai avrei creduto di poter vedere...

mercoledì 5 marzo 2008

Saldi

Se qualcuno fosse interessato a fare un vero affare clicchi qui : http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?ViewItem&rd=1&item=160215392185&ssPageName=STRK:MESE:IT&ih=006

venerdì 22 febbraio 2008

Gr. 905.043

Un pò per caso, un pò per culo, un pò perchè sapevo (circa) cosa trovare, ma alla fine ci sono riuscito: un pezzo di memoria dei tricaricesi è dissepolto (almeno per me, poi magari lo sapevano già tutti).
La LOCOMOTIVA è ancora in circolazione!
La poverina è ricoverata in un ospizio per locomotive nel "Museo Ferroviario della Puglia" che sta a Lecce.

Allego la sua storia (anche un pò nostra) che ho preso dal sito http://xoomer.alice.it/ihydig/ (cercate 905.043 in Il Materiale FS) dove potrete trovare altre foto della mitica (quella che vedete l'ho scaricata da almeno un annetto e non so proprio dov'è che l'avessi trovata).

Avviato nel 1904 dall’Ufficio Studi di Firenze della Rete Adriatica, il progetto di questo gruppo di locomotive non venne portato subito a termine a causa dell’approssimarsi del riscatto da parte delle Stato italiano delle principali linee ferroviarie. Fu però ripreso solo qualche anno più tardi dall’Ufficio progettazioni delle neonate FS e condusse alla realizzazione della locomotiva 905.
Si tratta di una loco-tender (per loco-tender si intende una locomotiva che porta il combustibile e l’acqua all’interno del proprio telaio, a differenza delle locomotive per treni a lunga percorrenza dotate di un carro scorta chiamato tender) progettata per l'impiego su linee con forti pendenze per il traino di treni accelerati e omnibus.
Tra il 1908 e il 1912 furono costruite 84 unità: le prime 24 dalla Maffei di Monaco di Baviera, le restanti 60 dalla Soc. Ernesto Breda di Milano.
La nostra macchina fa parte di questo secondo lotto ed è stata costruita nel 1911, come riportato nella targa affissa sul duomo. Il gruppo 905 ha svolto servizio sino al 1970 sulle linee appenniniche tra Lazio, Abruzzo e Molise. Di questo gruppo di locomotive la 905.043 è l’unica superstite assieme alla 905.032 ospitata nel Museo Ferroviario Nazionale di Napoli Pietrarsa e conserva, a differenza della sorella napoletana, i respingenti originali a bovolo. Si è salvata dalla demolizione poiché è stata esposta come monumento per un lungo periodo a Tricarico.



"Questa macchina fu accantonata nel 1958, come si leggeva sulla cabina.
All'inizio degli anni '60, in seguito ad una richiesta da parte dei bambini di Tricarico (in provincia di Matera) che da sempre avevano sognato di vedere il treno (la stazione dista circa 10 Km dal paese, situato ad oltre 750 metri s.l.m.), il Comune fece richiesta alle FS, ottenendo la 905.043 da esporre come monumento. Ma col passare degli anni passò anche l'entusiasmo e la macchina fu lasciata a "marcire" alle intemperie anche perchè, dal giorno in cui fu monumentata, nessuno s'impegnò a riverniciarla e a mantenerla in buono stato.
Passò il tempo ed iniziarono i primi furti di "souvenirs": volantini, manometri ed anche la targa di immatricolazione sul lato destro. Rimase solo quella sul lato sinistro, ma era in pessime condizioni, nonchè quelle del costruttore. Intanto le lamiere iniziarono a rovinarsi così come la parte posteriore della cabina che si sfondò.
Poi iniziò il problema della droga ed il posto migliore per drogarsi era proprio la povera 905, trasformata in deposito per siringhe usate e per escrementi di ogni tipo.
Finalmente nel '97-'98 si decise di toglierla poichè era diventata, mi si perdoni il termine, uno schifo. Sorse poi il problema dell'amianto: la macchina (ancora di proprietà delle FS) venne trasportata a Ferrandina per la decoibentazione e la demolizione. Vennero smontate le fodere della caldaia e ci furono altri furti di "souvenir" (ciò che rimaneva): forse fu lì che fu asportata anche l'altra targa (quella sul lato sinistro), senza che nessuno intervenisse.
Interrogando i testimoni di questo "delitto", sono riuscito a scoprire (ciò però non è sicuro al 100%) che la macchina, quando venne monumentata, era già grippata, visto che mi hanno detto che le ruote motrici non giravano e girava solo l'asse portante. Ciò potrebbe anche essere vero poichè le 905 vennero accantonate tra il 1969 ed il 1970, quindi motlo dopo il 1958, e questa circostanza fa pensare che l'accantonamento della 043 sia stato determinato da motivi tecnici.
Consideriamo inoltre che negli anni '50, in un periodo in cui la trazione a vapore era ancora dominante, non si era diffura l'idea di monumentare le locomotive (i primi locomotori Diesel arrivarono nel 1958-1959)."

(testimonianza di Antonio Palmira - Taranto)

mercoledì 30 gennaio 2008

Nuova song

Ho deciso di rendere del tutto pubblica una canzone che ho registrato lo scorso giugno e che nei mesi ho avuto il piacere di passare a qualcuno per aver qualche parere.
Ho rifatto il mastering migliorando notevolmente il suono (secondo me).
Naturalmente sono richiesti commenti e pensieri costruttivi vari.
Ps: non badate troppo alla pronuncia (inglisc doc!)
PPs: la trovate di lato :D

venerdì 25 gennaio 2008

Non siate razzisti

C'è chi vuole fare per forza l'originale, così gli altri lo vedono staccato dalla massa, e chi invece diverso lo è per davvero (come i grassanesi, i sardi o gli scozzesi, eh eh eh):D

è importante che ci siano tante sfaccettature in questo mondo bestiale, sannò sai che noia.

Aspetto (e spero) altri contributi (magari qualche scarrafone o tafano)

venerdì 18 gennaio 2008

La bionda per la vita

bè avete presente che è carnevale? che quello più bello del mondo è quello di Rio? che quello di Rio è affollato di creature che definire donne è un azzardo e uomini pure? Purtroppo il carro delle api è destinato a non venire realizzato nè a tricarico nè altrove, perchè sennò anche noi avremmo la nostra creatura che definire maschio sarebbe un problema (ma anche femmina).

un grazie a RVD che si è spiritosamente prestato (come vedi ho evitato di dire che io e te abbiamo due coppe-trofei vinte in un carnevale en travestì, oooppppss :)



mercoledì 16 gennaio 2008

palle a due passi dal parlamento

Dite quello che ne pensate (a me sto tipo mi piace proprio)!

lunedì 14 gennaio 2008

e buon anno!

Anche io, dopo il caro Zapata, mi accingo a tornare in attività.
Il primo post del 2008 deve per forza augurare a tutti un buon anno (sono un pò in ritardo ma non fa niente).
Auguri innanzitutto a tutti quelli che non ho salutato a Tricarico (a anche in quel paese vicino, come si chiama? ah si, Grassqualcosa) prima di partire, soprattutto perchè nei giorni precedenti non sono stato tanto bene (come pure alcuni reduci di nozze) e auguri a quelli che pur essendo in paese non ho incontrato neanche una volta e neanche per sbaglio.

Ho passato un bel mesetto. Tra la "quiete delle mura domestiche" e qualche trasferta è davvero volato via. Ad impedire la mononotonia ci ha pensato il clima, per cui mi sono trovato ad assistere ad una nevicata come non ne vedevo da anni (allego qualche foto) che mi ha impedito di partecipare ai festeggiamenti per Pappulecchia.
Gran parte del tempo l'ho trascorsa con Mario che mi ha ri-iniziato al mondo fatato e un pò Village-People delle palestre nostrane.

C'è stata l'occasione di salutare il nuovo anno a casa di amici e parenti che erano un pò fuorimano e perciò abbiamo fatto un salto dall'altra parte della Manica, dove abitano tutti quei tipi un pò bizzarri che guidano sul lato sbagliato. Come al solito il clima non ne voleva sapere di stabilizzarsi, ma lì me l'aspettavo.

Tornato in un altra capitale sto cercando di rimettermi sulla retta via e per facilitare il processo ho già dato quello che c'era da dare in fatto di cene ed ospitate varie e piacevoli (a'féss quant l'nzùl).

Per suggellare la fine dei giochi mi mancava un nuovo post: se ce ne sono di nuovi, non vuol dire che non perdo tempo, ma almeno il cervello è acceso!