martedì 8 aprile 2008

Tutta la vita davanti


C'è stata una variazione nella programmazione dei film da vedere in occasione del CinCinCInema. Persepolis è slittato a giovedì e intanto abbiamo visto "Tutta la vita davanti " di Paolo Virzì.
Se qualcuno fosse interessato a partecipare ai prossimi incontri è pregato di lasciare in commento in cui lo dice (per ora eravamo in quattro, ma speriamo di aumentare).

Di Paolo Virzì, sebbene mi sforzassi, non riuscivo a ricordare nessun titolo. Durante la visione, per via della maniera di raccontare la storia (con voce narrante, numerosi flashback e il mood generale) mi è venuto in mente un film di quando ero al liceo: Ovosodo (1997). Solo ora, facendo una brevissima ricerca, scopro che è davvero un film del bravo regista livornese. Un ottima cosa, perchè chiarisce subito che Virzì ha un suo stile personale.

La trama racconta di una ragazza laureatasi con il massimo dei voti ed alla ricerca del primo impiego. Tanti colloqui e alla fine l'entrare a far parte dello staff della Multiple, in qualità di telefonista, come lavoro per mantenersi. Lavoro che affronta senza convinzione pur facendosi notare ed entrando a far parte del mondo dei lavoratori precari, praticamente privi di diritti sindacali ma apparecchiato in modo da sembrare un villaggio vacanze (o una convention di forza italia).
Qui finisce la trama, quella che ti raccontano sui quotidiani, quella che ti mostrano nei trailer per invogliarti ad andare al cinema.
Per fortuna Virzì parla solo marginalmente dell'argomento precariato.
Il film è molto più articolato e fotografa in maniera inappuntabile quello che molti quasi trentenni pensano e vivono. Non solo il lavoro, ma i pensieri, le situazioni, le vicende familiari. Si rimane a bocca aperta per quanto riesca facile immedesimarsi nella protagonista.

Ma a leggere meglio, fra le righe, quello che mi è balzato agli occhi è l'estrema solitudine di TUTTI i protagonisti: Marta si laurea in totale solitudine; Lena (la piccola cui fa da baby-sitter) è sempre in attesa del "vibrino" della buona notte da parte della mamma; Sonia (la mamma di Lena) è una ragazza leggerina che le prova tutte per trovare qualcuno gentile; la vecchietta al telefono, il grande capo della multiple, il venditore spaccone, la manager in carriera, ecc ecc.
A fine film si sente freddo. Eppure è un film allegro, solare, che non ha mai toni drammatici, che miscela alcuni generi e varie storie parallele.
Il cast è ricchissimo, non di superstar (Ferrilli a parte, se vogliamo) ma di ottimi artigiani che si calano perfettamente nei personaggi: tutti appropriati e molto molto bravi (non che siano gli ultimi arrivati).
La regia è molto variegata ed interessante: piani sequenza molto fluidi e articolati (highlight del film è la scena in cui Mastandrea si sveglia a casa di Marta e nell'andarsene incontra la bella Sonia desnuda: la camera di nasconde dietro oggetti in primo piano, poi si alza, si sposta, inquadra altri piani, si riabbassa, si modula e abbraccia ed espande all'inverosimile l'ingresso di un bilocale). Pochi primi piani e grande uso del grand'angolo.

Per farla breve: film imbottito di cose, in cui ogni centimetro di pellicola è ben speso e utile alla riuscita di un film da 8 e 1/2, magari da vedere anche più volte per coglierne appieno le sfumature. Tecnicamente ineccepibile e con più piani di lettura. Bravi.
Caldamente consigliato.


Allego la scena di cui parlavo prima (con alcuni secondi che sono stati poi tagliati) che mostra davvero la bravura di tutti i partecipanti (oltre che Sonia-Micaela Ramazzotti- in tutto il suo splendore).

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Nella scena si avverte un vuoto che avrebbero potuto colmare solo artisti del calibro di Renzo Montagnani, Lino Banfi e Rocco Siffredi

GaeOfD ha detto...

be forse hai ragione per quanto riguarda l'ultimo nominato...

il_frengo ha detto...

film veramente bello e ben riuscito, che racconta in modo tragicomico questo bel paese e le sue persone;
bravo il regista ma soprattutto bravi gli attori, tutti, nessuno veramente unico protagonista ma insieme al servizio di una grande opera nella migliore tradizione di virzì e del grande cinema italiano (fellini su tutti)
9+

cit."Si rimane a bocca aperta per quanto riesca facile immedesimarsi nella protagonista"
ma soprattutto per quanto è FIGA la ramazzotti!

GaeOfD ha detto...

si si si e ancora si (e chi mi conosce sa quanto sia restio a fare sti commenti)