mercoledì 21 maggio 2008

London - giorno 6

Sveglia alle 5.45
Alzata dopo 5 min di calci alle coperte. Vani tentativi di riunire corpo e mente.
Il tempo è ancora più grigio di ieri e c'è una pioggerellina insistente e fredda.
Prendiamo il bus e dopo due fermate troviamo George che ci aspetta in macchina.
-Nice to meet you! -Nice to meet u 2-(che lui parla locale).
La prima impressione è che nella sua macchina ci sia passato un ciclone e che abbia mescolato foglie, alcool e pelo di gatto.
Iniziamo il viaggio verso la nostra meta, gli altri ci raggiungeranno lì (dovremmo essere in 14).
Sosta per la benzina. Io dietro cerco ancora di linkare le esigenze del mio corpo alla concreta possibilità di esaudirle. Dopo circa un paio d'ore di viaggio, vari sballottolamenti della mia testa che cerca la giusta posizione per dormire, vengo a sapere che dovremmo essere in anticipo sulla tabella di marcia (anche se dopo ci perderemo). Qualcosa fa pressione dentro me, allora io faccio pressione fuori di me e ottengo una sosta in un'area di servizio. Territorio marcato. Proseguiamo.
Dopo non so quanto tempo (non saprei quantificarlo visto che ho dormito quasi tutto il tempo) arriviamo al NLPC: Northern London Parachute Centre, obbiettivo fare Skydiving in tandem!
Parcheggiamo e troviamo un'amica di George. Il tempo è migliore del previsto ma è molto nuvoloso comunque. Mentre cerchiamo l'ingresso qualcosa ferma tutti: un gatto nero ci ha appena attraversato la strada. Aspettiamo che altri ci passino davanti e sollevati ripartiamo.
Facciamo notare che siamo arrivati ma ci rispondono che dobbiamo aspettare tutto il gruppo e che al momento attuale ci sono 40 persone davanti e che al ritmo di 10 l'ora siamo già in coda per 4 ore. Cominciamo bene.
Passiamo un pò di tempo a chiacchierare nel punto ristoro finchè lentamente arriva un altro gruppo di amici. Arriva anche una telefonata: altre due sono bloccate sul treno perchè un tizio ha deciso di buttarcisi sotto.

Il tempo peggiora mentre noi passiamo da un thé a un caffé. Cerchiamo su youtube voli col paracadute finiti male ma la connessione è troppo lenta e desistiamo (per fortuna). L'atmosfera è quella dei pescatori bloccati in porto causa tempesta (che lentamente si avvicina sempre di più).
Quando finalmente ci raggiungono le altre siamo in tutto 10 ed andiamo ad iscriverci e a pagare il biglietto. Ci dicono che per fare un lancio deve vedersi almeno un pezzettino di blu in cielo e che quindi per oggi mi sa che non si fa niente. Cmq paghiamo un biglietto valido per sei mesi e firmiamo tutte le scartoffie che ti fanno presente che è pericoloso, che puoi morire, che in caso di necessità, quello esperto che si butta in tandem con te, penserà a salvare la sua di pelle piuttosto che spiaccicarsi con te. In fin dei conti la mattinata è stata abbastanza sfortunata e forse è stato meglio restare coi piedi per terra, magari la prossima volta ci alzeremo col piede giusto e la giornata sarà tutta rose e fiori, e sole e 3000 metri di altitudine che ti levano il fiato.
Visto che siamo lontani da London decidiamo di proseguire la nostra scampagnata a Cambridge.
Altre due ore di macchina e arriviamo. Pioviggina anche qui e cerchiamo subito un posto dove fermarci a mangiare; ci consigliano il pub più rinomato della città. Naturalmente la sfiga decide che in quel pub non ci sarà corrente prima delle 16 e perciò non c'è da mangiare. Non ci resta che un cinese di pessimo livello. Comunque la fame è tanta e mangiamo quasi tutto.

A fine pasto gli altri esprimono l'intenzione di rintanarsi in un pub a vedersi non so quale partita del Portland. Io e Fra invece ci diamo all'esplorazione, ma prima un caffettino al volo. Il tempo è leggermente meglio ma comunque molto uggioso, quello che uno si aspetterebbe di trovare in questi posti in effetti. Mi ritornavano in mente alcune avventure di Sherlock Holmes ambientate nelle brughiere umide.
Scopriamo un pò cosa in realtà sia Cambridge: un insieme di college dalle forme quasi esclusivamente gotiche: alcuni in effetti sono del 1300, altri invece del secolo scorso. Riusciamo a visitare il famoso Trinity College (solo le parti non occupate dagli studenti), cortile, coro e refettorio (di cui fotografiamo il "fantastico" menù, bleach!)
Cerchiamo di entrare in altri ma è tardi e gli studenti devono fare la loro vita senza turisti tra i piedi e quindi non si può più. Intanto la partita è finita e dobbiamo riincontrarci con gli altri (sono le 17.00).
Salutati gli equipaggi delle altre macchine io, Fra e George ripartiamo per casa.
Inutile dire che in questo sabato 17, un pò contornato dalla sfiga, in cui non so neanche per quante ore ho scapuzzulato in macchina, le gambe mi facevano male come non mai. Zoppicavo perfino. La serata l'avremmo trascorsa a una festa di laurea dalle parti di Greenwich (lontanuccio, fra l'altro) ma alla fine siamo rimasti per una cenetta in casa. Fra l'altro ho visto che la tv inglese non è poi così cessa come la nostra.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Penso che il 17 vi abbia portato bene insieme al gatto nero.
Aspetto........ le avventure del settimo giorno .....
Baci baci