venerdì 23 maggio 2008

London - giorno 8


Ok, ecco come sono andate le cose.
Fra si sveglia e si connette ad internet per controllare la posta e si accorge di essere sommerso di messaggi, email, ecc e subito viene anche trillato da Pina che vuole sapere come stiamo. Come stiamo? Stiamo bene, perchè?
Perchè siamo dati per dispersi da tutta la famiglia. Ma se ci siamo sentiti l'altro giorno e vi abbiamo mandato un sms in cui dicevo che al 99% il salto non si faceva? Sì, ma c'è sempre quell'1%. Ah bè, se è così avete ragione e avvisiamo subito tutti.
Assisto nel dormiveglia all'annuncio della buona novella a nostro padre che ringrazia subito con un "stronzo, che fine hai fatto?"
Chiarite le cose la mattinata prosegue.
Mi sveglio, o meglio mi sveglia del tutto il solito casino di Fra, che gentilmente si attarda ad andare in ufficio per trascorrere qualche minuto in più con me. Facciamo colazione e 4 chiacchiere.
Lo saluto.
Non ho voglia di dedicarmi agli arretrati del blog, toglierebbero troppo tempo alla mattinata. Mi preparo e preparo la valigia. Già, oggi si torna a casa. Però l'aereo è alle 20.05, quindi ho tempo.
Quando finalmente mi decido ad uscire trovo Evangelos che gira per casa. Lo saluto e gli dico che la sera sarei partito. Lui allora riprende il discorso del giorno prima e si scusa di non avermi montato la batteria. Eh sì, perchè ammassata in uno scatolone nel soggiorno c'è LA batteria elettronica: una Roland TD-12. Lui insiste a farmi provare almeno un pezzetto e mi attacca il rullante: è qualcosa di mostruoso, sembra quasi una vera batteria, niente a che vedere con "l'assemblaggio" in camera mia o con i pezzi di gomma che si trovano in genere nei negozi di strumenti. Mi lascia a tamburellare un 20 min. Poi ringrazio e lo invito a mandarmi qualche sua performance su youtube. Dice sì sì, ma probabilmente non lo farà mai.
Esco. Ma ormai la cosa giusta da fare è andare a pranzo con Fra e con i suoi colleghi, gli stessi della prima serata all'OXO, i francofoni.
Causa freschetto viene depennata l'idea di mangiare nel parchetto e optiamo per Chi, un ristorante thai-giapponese. Ho mangiato davvero bene. Se passate dalla City, non fatevelo sfuggire assolutamente.
Dopo un caffè saluto tutti e mentre se ne tornano in ufficio mi dirigo da Harrod's.
C'ero già stato ed avevo dimenticato di averlo visitato solo parzialmente e solo per prendere la leggendaria cheesecake tanto cara a Pina.
Così mi perdo letteralmente in questo tempio del consumismo sfrenato, del lusso, ma soprattutto nella foodhall, celebrazione per gourmet. C'è di tutto, ma davvero tutto il meglio degli alimenti vendibili (se cercate occhi di tigre mi sa che manco qua li trovate).
Mi lascio andare tra muffin, donut's e cheescake (appunto) e spero che il tutto arrivi integro alla fine del viaggio. Cmq si spende. Faccio pure un giro al piano Toys che non può competere con Hamleys (5 piani per bambini e non).
Alle fine però mi rompo perchè oltre agli extra lusso adult toys (poker, scacchi, ecc) tutto il resto sono griffe, profumi e gioielli che non mi hanno mai interessato. Con calma mi dirigo a casa, per l'ultima volta, per lasciare le chiavi e salutare i due simpatici greci. La casa e deserta e tempo mezz'ora seguo la rotta per Heatrow. Sono in largo anticipo e me lo giro abbastanza per bene.
Naturalmente però arrivo al gate quasi al limite dell'orario. Cmq tutto ok.
Sono allegro, mi sono divertito ma mi sono anche affaticato e l'idea di tornare alla mia placida routine si scioglie fra le mie tempie come una zolletta di zucchero in un Double Cappuccino di Starbuck's (il suono che fa è floooooommmm).
A rallegrare ulteriormente il viaggio ci penserà la mia vicina di poltrona: Emma, che ride sempre ai miei scherzi, mi accarezza e mi stropiccia ed ha circa otto mesi. Dietro di me altri due monelli modello 012 che fanno ancora più casino. Cmq quando non ce la faccio più, mi infilo le cuffie e dormo fino a pochi minuti prima dell'atterraggio.
A Roma diluvia. A causa dell'orario non ci sono treni (fra una cosa e l'altra è passata mezzanotte) e mi stupisco di come uno degli aeroporti più importanti d'Italia sia così "scemo", e come me anche le frotte di turisti che non sanno a che santo votarsi fra i tassisti piacioni che non capiscono un cazzo d'inglese.
Adesso però sono a casa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ed ora chi ci racconterà della nice London?
Quasi quasi ho un pò di nostalgia..... Ci sto facendo un pensierino!!!!!!